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Caldo record sulla Riviera Siberiana: 38°

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Caldo record sulla Riviera Siberiana: 38°

Messaggio da bovos » lunedì 29 giugno 2020, 1:12

https://www.corriere.it/esteri/20_giugno_27/caldo-record-riviera-siberiana-38-paese-piu-freddo-mondo-2817d506-b88b-11ea-b2d0-312cc6f9a902.shtml

Caldo record sulla Riviera Siberiana: 38° nel paese più freddo del mondo
Gli abitanti di Verchojansk, dove il termometro può scendere a meno 60, si godono la canicola in costume. Esperti preoccupati: il riscaldamento globale è sempre più veloce



In nessun centro abitato fa freddo come a Verchojansk: così freddo che d’inverno, quando il termometro scende oltre 40 gradi sotto zero (con punte di meno 60), l’inchiostro delle penne gela prima di riuscire a scrivere e gli abitanti tengono acceso il motore delle auto 24 ore su 24, per timore che spegnendolo non riparta più fino a primavera. Perciò si può anche capire la gioia stupita con la quale le 1.100 anime di quella cittadina della Siberia orientale stanno vivendo l’eccezionale ondata di caldo che li ha colpiti negli ultimi giorni (se non mesi).

In costume

«Andiamo al fiume in costume – racconta euforica la signora Evdokiya Gulyaeva citata dal Financial Times – E’ meglio che stare a Sochi». Altro che Mar Nero: sulle rive dello Yana sono comparsi gli ombrelloni. E sabato scorso la temperatura ha toccato i 38 gradi, record assoluto nella storia della Siberia.

Dato preoccupante

Poi purtroppo c’è l’altro lato del costume, quello che riguarda non soltanto i poveri caribù e gli orsi bianchi fuori moda impellicciati ma il pianeta nel suo complesso: la canicola siberiana «è un fatto molto, molto preoccupante» spiega al quotidiano britannico Chris Rapley, professore di climatologia all’University College di Londra. «La prova di quanto il clima stia cambiando», e più in fretta di come siamo abituati a pensare.

Disgelo e disastri

Di norma, giugno a Verchojansk porta con sé una mite temperatura media di 13 gradi. Che è già tanto per chi nella brutta stagione è abituato a conservare l’acqua in blocchi di ghiaccio fuori dalla porta. Ma gli oltre 30 gradi toccati nelle ultime due settimane appena sopra il Circolo Polare Artico, a quasi 5 mila km da Mosca, davvero non si erano mai percepiti. E anche a maggio la temperatura da quelle parti era stata di 10 gradi superiore agli anni precedenti. Mentre la signora Evdokiya si abbronza con le amiche all’eterno sole siberiano, gli esperti registrano nella regione polare la primavera forse meno fredda di sempre. La World Meteorological Organization prevede che potrebbe andare avanti così fino ad agosto. Non è una novità che il riscaldamento lassù viaggi a velocità doppia rispetto alla media globale (nell’ultimo secolo la temperatura sulla Terra è cresciuta di un grado centigrado, ma non in modo uniforme). Nel settembre 2019, alla fine del disgelo, la calotta polare nell’Artico risultava ridotta di oltre la metà rispetto alla media dei quarant’anni precedenti. E’ semplice: il bianco riflette la luce del sole, mentre la terra assorbe. A livello locale, questo vuole dire per esempio più incendi, che in Siberia quest’anno si contano in misura dieci volte superiore al 2019. E lo squagliamento del permafrost (la crosta di ghiaccio nel terreno) favorisce disastri ambientali come quello del mese scorso a Norilsk, quando una massa enorme di gasolio è finita nel fiume, dando vita alla più grande fuoriuscita di petrolio della storia russa.

Mammut in cantina

Nei seminterrati di Verchojansk la gente tiene in fresco (forse per venderli) certi resti di lanosi mammut che lo scioglimento dei ghiacci ha recentemente portato alla superficie. Sarebbe il caso, come nota un editoriale del Financial Times, che il caldo record di questi giorni nel freezer del mondo facesse affiorare un altro mammut, una grande azione a livello mondiale per cercare di contenere sul serio le emissioni che provocano il global warming. La pandemia non ci deve far dimenticare l’emergenza climatica, anzi: la volontà dimostrata dai governi nel mettere in campo sforzi eccezionali per la crisi sanitaria ed economica dovrebbe servire da esempio.

Inquinatori

L’Europa promette di fare la sua parte, ma il nostro continente è responsabile solo del 9% delle emissioni globali. Americani e cinesi (questi ultimi con il 24% del totale) sono gli inquinatori massimi del pianeta. E mentre i primi si preparano a uscire formalmente a novembre dal Trattato di Parigi del 2015 (obiettivo: contenere ben sotto i 2 gradi il riscaldamento climatico), i secondi stanno aggiornando un piano di nuove centrali a carbone che non risultava così ricco e fumante dal 2015. Che pure loro, Trump e Xi, amino la nuova Riviera Siberiana?

27 giugno 2020 (modifica il 27 giugno 2020 | 18:05)

 
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Re: Caldo record sulla Riviera Siberiana: 38°

Messaggio da Ghiaccio96 » lunedì 29 giugno 2020, 19:46

Si avevo letto. Negli stessi giorni dei record sono stati sfiorati anche sul canada settentrionale dove una 20 si era spinta sin sulle coste artiche, mentre nei giorni prima ancora sul quebec aveva fatto molto caldo, avevano una 22/23 e record di caldo battuti. Isoterme di questo tipo sono sempre più frequenti anche alle alte latitudini
22 febbraio 2005+echoes (pink floyd)


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