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Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa?

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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Poranese457 » giovedì 6 novembre 2014, 9:37

extreme ha scritto:
Il minimo salirà nel corso della giornata, ergo mi attendo uno spostamento verso nord della zona più intensa.
Ciao!


Vuoi la mia? I fenomeni più intensi tra stanotte e domattina sul viterbese.

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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da extreme » giovedì 6 novembre 2014, 9:55

Poranese457 ha scritto:
Vuoi la mia? I fenomeni più intensi tra stanotte e domattina sul viterbese.


Daje :D :D
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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Poranese457 » giovedì 6 novembre 2014, 12:06

Secondo il GFS(p) 06z il minimo notturno transiterebbe quel centinaio di km più in basso tale che da Orvieto a Viterbo staremmo tutti a contà le raffiche de vento con pioggia al massimo debole! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Immagine

 
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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 6 novembre 2014, 13:32

Ma già da qualche run i modelli hanno rivisto la saccatura occidentalissima,addirittura potremmo rimanere sotto la sciroccata persino noi,altro che basso Lazio affondato. Tutti i TS del basso Lazio saranno da stau. Coste però poca roba. Io spero invece che faccia una bella piovuta,c'è stati troppo secco...
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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Burian » giovedì 6 novembre 2014, 23:48

Come avete potuto notare, anche oggi i lam che prevedevano le precipitazioni sono stati imprecisi sia nella localizzazione dei fenomeni sia nella previsione dei cumulati finali. Ho detto imprecisi per essere buonista, perchè in cuor vostro sapete che bisognerebbe usare altri termini non proprio eleganti per definire la loro prestazione :D
In ogni caso abbiamo fatto benissimo a monitore la situazione perchè potenzialmente poteva essere pericolosa sulla macroarea tirrenica centrale e meridionale ossia dalla bassa toscana alla campania e oltre fino alla calabria/sicilia.

 
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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da grandinigeno » venerdì 7 novembre 2014, 9:07

si abbiamo fatto bene, nonostante tutto...il bello della meteo, lo continuerò a dire sempre, resta proprio la sua imprevedibilità, le sue "sorprese" buone o meno buone...adesso succederà che la prox situazione davvero pericolosa verrà presa sottogamba, anche perchè sinceramente questi giorni ne hanno abusato in maniera spropositata tutti i media e ci sono stati provvedimenti amministrativi in alcuni casi fin troppo esagerati...

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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Burian » sabato 8 novembre 2014, 1:03

Concordo con quanto detto da Alessio. Credo che il suo sia un pensiero condiviso da moltissime persone in questi giorni sentendo un po' in giro quà e là per cui speriamo che alla prossima situazione potenzialmente pericolosa non si abbassi la guardia nè da parte delle autorità nè da parte della popolazione.

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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Albertone » sabato 8 novembre 2014, 12:37

In ogni caso ragazzi, al di là dell'accumulo normalissimo (trovandosi in pieno autunno!) che si è avuto un po' dappertutto nell'area di nostra "giurisdizione" amatoriale, non dimentichiamo che ci sono zone nel sud e sud-est romano che, nella tre giorni in esame, hanno cumulato bottini di oltre 200 mm. (Velletri-5 Archi ad esempio: 236 mm.!), valori di tutto rispetto e comunque degni di monitoraggio da parte delle autorità competenti! ;)
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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Ghiaccio96 » sabato 8 novembre 2014, 13:04

Ma infatti alla fine ingenti accumuli da qualche parte ci sono stati,non qui,però ci sono stati come previsto,con tanto di esondazioni oltretutto!
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Re: Focus previsionale 5 - 7 Novembre, situazione pericolosa

Messaggio da Delfry » lunedì 10 novembre 2014, 11:42

Concordo con quanto detto da voi, d'altro canto era logico che non potesse fare aventi violenti da grosseto sino a caserta, ma solo in limitate strisciate. . . .meglio sia andata così, se avesse piovuto nel grossetano 200 mm ( visto le situazioni pregresse) eravamo partiti tutti come " angeli del fango" a dare una mano, ve lo dico io. . . .

una riflessione proposta da parte mia agli amici di meteoaquesio facebook:

TRA ALLERTE E PROVVEDIMENTI, BASTEREBBE UNA SOLUZIONE TECNOLOGICA

Mi interessa fare un focus, con opinioni personali, su quanto accaduto nel Lazio.

Sulla carta la situazione era potenzialmente pericolosa, il settore del centro Italia più a rischio, per il 6 Novembre e prima parte del 7, era proprio la regione che ha al suo interno la capitale dello Stivale.

Dopo le nostre buone considerazioni espresse con discreto scarto temporale il 4 Novembre, la situazione si andava progressivamente delineando .

Il 5 Novembre, analizzando i dati di precipitazione stimata di quasi tutti i modelli in nostro possesso, emergeva un probabile coinvolgimento che abbracciava in un primo momento i settori che vanno da alto romano alla Tuscia settentrionale, successivamente il basso Lazio.

Sempre il 5 Novembre, analizzando invece solo i dati sinottici, facendo una previsione con meno “aiuti” modellistici, una sorta di quanto succedeva agli albori della meteorologia con Bernacca e Baroni, si intuiva un possibile maggiore coinvolgimento dei settori compresi tra Lazio centro-meridionale e casertano.

A posteriori abbiamo visto come, questa volta, i settori effettivamente più colpiti siano stati compresi tra alto romano e alta ciociaria, anche se locali disagi si sono verificati anche altrove.

D’altro canto, come ampiamente espresso in ogni contributo delle nostre previsioni, sarebbero state solo “definite e circoscritte strisce di territorio” (tra tutte le zone ad allerta massima) ad aver avuto accumuli rilevanti (era evidente una grande disomogeneità degli accumuli anche a pochi km di distanza, figuriamoci tra province).
L’effettiva collocazione della striscia o delle strisce “violente” sarebbe risultata molto difficoltosa sino all’effettivo riscontro satellitare, gioco forza dove non avrebbe colpito la convergenza della ventilazione era ovvio che si sarebbe rimasti perlopiù solo a guardare.

Il passaggio tra 4 e 5 Novembre ha mostrato i bollettini di allerta passare da rischio Elevato a Molto Elevato per la giornata del 6 Novembre su basso grossetano, viterbese, romano e provincia di latina.

Ebbene, per quanto riguarda i gradi di allerta, il mio giudizio complessivo è positivo e le” allerte di rischio” sono risultate centrate e ampiamente giustificate.

Un po’ meno giustificati alcuni dei provvedimenti adottati, anche se mi sento di assolvere la decisione del prefetto di Viterbo, visto che non si hanno alternative rodate ed efficienti da applicare, come l’esempio che esporrò di seguito.

In particolare comprensibile, secondo il mio punto di vista, la chiusura delle scuole sul romano ( rischio grave deficit nello smaltimento dell’ acqua piovana) e sul grossetano meridionale( situazione alluvionale pregressa), mentre sul viterbese e sul frusinate si poteva agire forse in maniera successiva, in maniera diversa e diversificata.

Tenderei a specificare come una gestione della chiusura a posteriori , ossia invece di chiudere le scuole con 12 -18 ore di anticipo, le chiudo (eventualmente) alle 5:30/6 di mattina dello stesso giorno ( in questo caso del 6 Novembre), necessita di una attenzione e di una cultura di protezione civile, di norme e comportamenti che la cittadinanza italiana non è abituata a fare, quindi necessita di un grado culturale che ( molti) attualmente non sono abituati a sostenere.

Siamo nell’era della comunicazione immediata con internet e tutte le altre rapide telecomunicazioni , secondo me con un meccanismo rodato che si basa su principi tecnologici, si poteva essere sicuramente giunti alla soluzione più efficiente.

Soluzione tecnologica, nemmeno tanto. . .ecco un esempio:

Ore 16 del 5 Novembre, escono i bollettini di protezione civile, è allerta massima su varie province del centro Italia.

Ore 18 del 5 Novembre, si chiudono le scuole nei settori a maggiore rischio idraulico, in questo caso basso grossetano e dove si stimano le maggiori probabilità per i cumulati pluviometrici, in questo caso il romano.

Ore 19 del 5 Novembre, si mandano comunicazioni automatiche che compaiono nella home page di tutti gli istituti scolastici delle altre province coinvolte dall’allerta molto elevata (ma che sulla carta, alla luce degli aggiornamenti modellistici del 5, hanno rischio di accumulo pluviometrico leggermente meno probabile), in cui si esplicita che a causa dell’alto grado di allerta le sorti sulla chiusura di questo istituto verranno prese ed eventualmente ufficializzate nel primo mattino improrogabilmente entro le ore 6 del 6 Novembre sempre sul sito web in questione.

Ore 5:30 del 6 Novembre, una velocissima consultazione telefonica tra meteorologi del CFR-Lazio e prefetto di Viterbo con gli ultimi aggiornamenti sulle confluenze, i dati satellitari e sugli accumuli, poteva portare ad una migliore valutazione e quindi ad una migliore decisione sulla chiusura delle scuole provinciali.

Ore 6:05 del 6 Novembre, l’ufficialità sulla chiusura ( o meno) degli istituti provinciali è già fruibile sul sito della provincia e in home page su tutti i portali internet degli istituti e su tutti i siti dei comuni interessati( aggiornata univocamente in maniera automatica, con un semplice click di mouse).

Per aggiornarla con un semplice click basta un software ( magari con accesso da remoto) addetto a tale scopo e uno spazio predisposto sulle home page di tutti i siti scolatici e comunali a comparsa prefissata.

Sembra fantascienza?

Vi assicuro che non c’è niente di difficile e di mostruoso in quello che scrivo.
Non è detto che sia la cosa più efficiente ed efficace che si possa creare, saranno gli enti competenti eventualmente a valutarlo, ma almeno è una considerazione diversa dalle classiche lamentele senza senso dell’italiano medio (escludendo la maggioranza dei fan di meteoaquesio che so’ essere sensibili a queste cose).

Sta solamente a noi dimostrare ai nostri amministratori che siamo, dopo qualche bel ripasso, pronti culturalmente a soluzioni più efficienti e più idonee agli inasprimenti atmosferici che stiamo vivendo negli ultimi 15 anni.

ULTIMA COSA, sperando di non avervi annoiato, non corriamo l’inutile rischio di non credere a future allerte meteorologiche. . .Anche perché non è questo il caso di fallimento, era tutto espresso a priori nei termini usati delle previsioni ( almeno nelle mie) , circoscritte strisciate su un territorio di 300 km sono inevitabilmente una definita piccola percentuale dello stesso. . . . . ve lo dice “uno sciorno” che è stato a monitorare costantemente la situazione dal 5 mattina sino a questo momento ( 7 sera), che ha due occhi che da azzurri sono diventati rossi a forma di schermo del pc.
Francesco Del Francia, per gli amici Delfry.

Amante dei fenomeni temporaleschi in ogni sua forma, sicuramente il temporale nevoso è il non-plus-ultra della sua filosofia meteofila.

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