Ghiaccio96 ha scritto:LAsciamo perdere le quote sopra i 500 metri perchè pochi ci vivono. Caprarola alta, montefiscaone, valentano, gradoli, san lorenzo nuovo. In realtà qualcuno c'è, ma mi pare scontato dire che se si va in alto di quota si sta meglio, temperature più basse e aria più secca soprattutto. Sotto i 500 metri, le zone peggipri per vivere l'estate sono senza dubbio roma, la costa e la maremma. Queste zone sono molto afose di giorno o anche calde come Roma, mentre di notte sono afosissime e non trovano refrigerio. O le colline o le piane interne, ognuna delle due ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il fattore fresco intenso notturno non è da sottovalutare, apporta un refrigerio importante alla casa che se chiusa e con buoni infissi di giorno nelle ore più calde, praticamente non ha bisogno di condizionatore. Colline meno caldo di giorno ma più calde di notte, se la rischiano un po' di più nel caso di periodi caldi prolungati e a lungo andare potrebbe servire il condizionatore. Il peggio posto per vivere in estate è Roma senza ombra di dubbio, un forno di giorno e afosissima di notte come le coste, non trova mai refrigerio. Ha un comportamento strano, infatti il resto della valle del tevere di giorno è bollente ma di notte si raffredda anche molto. Roma no, prende le caratteristiche peggiori di tutti i tipi di clima, cioè l'afa notturna delle coste con minime altissime e massime altissime come la valle del Tevere. O collina (tra 300 e 500 metri) o pianura interna (fabro buon compromesso secondo me). Se abitate sopra i 500 metri il problema non si pone proprio.
Albertone ha scritto:Beh, comunque faccio notare che a Caprarola Alta, tra i 650 ed i 750 mt. di quota, tra Poggio dei Cerri, San Rocco e Cimina, abitano un buon migliaio di persone... che non hanno alcun bisogno di condizionatori!
Albertone ha scritto:Dr. ICE, io non credo che sia così facile come tu pensi, cioè che a Fabro basti tenere aperte le finestre la notte per portare la temperatura interna di casa a valori primaverili. Intanto, occorre vedere se ti puoi permettere di tenere aperte le finestre la notte, vuoi per motivi di sicurezza o per ragioni acustiche (che so, tipo cani che abbaiano o strade molto trafficate nelle vicinanze!). Voglio dire: rispetto a San Rocco o Poggio dei Cerri (mi fossilizzo su queste zone residenziali poichè senz'altro le più alte in quota di tutta la Tuscia!), Fabro farà anche minime più basse, ma magari alla mezzanotte è ancora quattro o cinque gradi più calda... di conseguenza, inutile il rapido calo notturno (magari in ore in cui non ti è possibile tenere aperte le finestre, per i motivi sopra esposti!). Insomma, a San Rocco, ad oltre 700 mt. di quota, per almeno 18 ore al giorno (ma probabilmente anche di più!), la temperatura è sempre più bassa che a Fabro. E non saranno certo le restanti cinque o sei ore, a sovvertire il tutto. Non so se mi spiego!
Olim ha scritto:Ragazzi io penso che dipende tutto dal tipo di estate. Mediamente la nostra estate è fatta di periodi caldi normali prolungati , periodi caldi estremi brevi o prolungati a seconda delle stagioni, pause temporalesche e-o perturbate con rinfrescate. A seconda dello spazio che prende ciascuna situazione cambia moltissimo il rapporto termico tra clima a pendio e clima da inversione termica.
La discussione qui infatti più che tra collina e pianura in senso assoluto è tra: climi da inversione (presenti in pianura ma anche nei bassipiani e altipiani) e clima da pendio (presente in gran parte delle colline e dei monti).
Va da sé, come dice Alberto, che oltre una certa quota, pendio o inversione che sia, il clima diventa talmente più fresco che comunque, in ottica di avversione al caldo, diventa più favorevole rispetto al clima di bassa quota. Diciamo che mediamente oltre i 600m 700m, clima a pendio o a inversione che sia, il caldo si attenua moltissimo nelle temperature medie e l'Ur media sotto ondata di calore cala e così anche nell'estate più africana possibile immaginabile, ad eccezione di alcuni giorni particolari, difficilmente si soffre in modo eccessivo.
Sotto quella quota un clima a pendio ad esempio.a 400-500m può essere molto molto caldo in presenza di aria calda e statica in quota come ad esempio in presenza di un forte anticiclone africano con temperature sopra la +20 a 850hpa. Soprattutto le zone meno esposte alla brezza poi, come le colline interne, possono fare valori medi e massime molto elevati rispetto ad aree esposte alla brezza, mentre tutte le colline, interne e non, sotto onda africana, hanno minime elevate.
Alla fine i parametri che contano per misurare il grado di disagio sono: la temperatura media unita all'UR media e alla presenza o meno di ventilazione.
Sotto ondata di caldo africana e aria statica la collina a pendio mediamente ha valori medi più elevati dei bassopiani e delle pianure con inversione termica, specie quelle più interne. In compenso ha tassi di umidità leggermente più bassi. Tuttavia la differenza termica può essere non banale e alla fine dei conti è possibile che si soffra il caldo più in collina (fino a 500m direi) che sulle piane o bassopiani. Ciò è tanto più vero quanto più l'ondata calda in quota è potente. Se si piazza una +24° a 850 con aria statica la collina può davvero andare a fuoco ben più della pianura come valori medi giornalieri.
Tutto cambia al decrescere delle temperature in quota e all'aumentare del dinamismo dell'atmosfera con aria quindi mossa. Lì il gradiente collina/pianura, specie sulla massime, si ristabilisce nella sua "normalità" fisica e la collina diventa un posto molto gradevole dove il caldo non raggiunge mai picchi eccessivi sui valori massimi medi e minimi. In quel caso in termini relativi la collina resta infinitamente migliore della pianura e infinitamente meglio delle coste. Non dimentichiamoci poi che in condizioni medie, Africa mostruosa a parte, la collina ha mediamente un forte calo serale poi inibito dopo le 22-23. Questo rende la parte serale del giorno, quella in cui uno è ancora sveglio, cena e si gode le ultime ore prima di dormire, particolarmente gradevole. Sono numerosissime le serate estive in cui vi è caldo umido in pianura (specie in piane sub-costiere afose come Roma) e fresco umido o fresco secco in collina. A titolo di esempio sono infinite le situazioni in cui alle 21 alla Macchieta ci sono 22-23-24 gradi con Ur bassa e a Roma 26-27-28-29 con ur elevata. Differenza che perdura per ore fino alle 2-3 di notte.
Insomma, in definitiva, tutto dipende dal tipo di estate che fa. Considerando però qual è la tipologia media di estate rispetto alla storia degli ultimi 30-40 anni, resto convinto che mediamente in collina si stia assai meglio. Certo in un'estate solo africana, senza pause, senza anticiclone azzorriano con la +22 +24 in testa fissa a quel punto si sta meglio a Fabro o persino ad Orte rispetto a Ronciglione, Caprarola Soriano. Ma siccome l'estate mediamente presenta varie situazioni mediamente, per la mia sensibilità, si sta meglio in collina.
Fatte queste considerazioni, concordo sul fatto che, nel nostro territorio, le aree più disagevoli con mix di caldo, umidità e assenza di vento sono le pianure subcostiere con inversione modesta, brezza limitata da alcuni orari e difficoltà di cedere calore la notte. Il tutto peggiorato in caso di forte urbanizzazione. Roma è il caso più emblematico di questo mix.
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