Il buco dell’ozono: cos’è, perché si forma e dove si trova. Analisi di un fenomeno atmosferico caduto nel “dimenticatoio”.
di Claudio Giulianelli
ROMA, 26 gennaio 2018 - Il buco dell’ozono, una vicenda (anche mediatica in tempi passati), ormai non più al centro dell’attenzione. Il fenomeno atmosferico in questione è un problema capito e in fase di risoluzione grazie a misure prese a livello globale atte a fermare il fenomeno, di origine antropica.
Il buco dell’ozono non è altro che un forte impoverimento di questa molecola proprio nel suo strato di maggior concentrazione, tra i 15 e i 35 km di quota. Lo strato di ozono è fondamentale per la vita. Il motivo per cui la vita sulla terraferma si è sviluppata è perchè le prime forme di vita marine hanno cominciato a produrre ossigeno fino al punto da riempirne la nostra atmosfera. L’ozono è poi frutto di un ciclo, noto come ciclo di Chapman:
O+O2+M–> O3+M
O3+hv–>O2+O
O3+O–>O2+O2
nel quale l’ossigeno viene fotodissociato dalla radiazione ultravioletta,in parte, andando a legarsi con altre molecole di O2, formando la molecola di ozono (O3). Il ciclo di chapman è dunque un equilibrio chimico dinamico dettato dalla radiazione solare. Senza di esso,la vita sulla terra non potrebbe esistere in quanto la radiazione UV distrugge le molecole organiche. Fu così che la vita pote spostarsi anche sulla terraferma, grazie allo schermo protettivo offerto dall’ozono.
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