da Ghiaccio96 » lunedì 31 agosto 2015, 15:22
Senza dati purtroppo il massimo che ho potuto constatare da quando ho il pluvio manuale è che ho un clima subcostiero,becco molto bene le precipitazioni da fronti autunnali ben piovosi,come le coste, e temporaleschi organizzati in estate (nell'ultimo fronte di agosto ci aspettavamo una cosa così e quindi tutti pensavamo che avrei potuto fare tanto,invece dal sat si notava come non ci fosse un unico rigenerante a V ma solo tante celle disorganizzate all'interno di un fronte che si sviluppava sottocosta,quindi non c'era uniformità nella distribuzione delle precipitazioni. In quel caso si trattava solo di avere fortuna a beccare dei bei temporali,che non ho avuto...).
Mediamente in un estate dominata dall'anticiclone delle Azzorre posso beccare 2 o anche 3 temporali termoconvettivi all'interno di un periodo che va dal 20 giugno al 31 agosto. Prima del 20 giugno solitamente ancora posso beccare dei rovesci e temporali di calore in contesti di instabilità atmosferica generale,poi inizia la secca mediterranea,che di norma finisce con la rottura estiva i primi di settembre.
In una estate dominata dall'azzorre le mie massime non si spingono oltre i 31 gradi solitamente,grazie anche all'ingresso a volte precoce della brezza,il più delle volte intorno alle 13,ma anche prima a volte (ci sono anche giorni in cui è entrata dopo le 15,ma più difficilmente). Le notti sono tutto sommato miti in centro,a luglio di solito sempre in condizioni azzorriane si va poco sotto i 20. Nelle conche qua intorno invece si possono sentire forti sbalzi in condizioni di quiete,con accese inversioni quindi e aria umida con guazza.
Uno dei tre mesi estivi il più delle volte chiude a 0 mm di accumulo,oltre all'instabilità iniziale di giugno è luglio che solitamente può regalare uno o due acquazzoni. Ad agosto diventano meno probabili perché possono aversi scaldate africane con venti occidentali in quota.
In autunno e inverno ho un clima umido,piovoso e mite,come le coste,ma a differenza di queste ho un altitudine media più elevata e ciò mi consente di vedere una o due nevicatelle di pochi cm, a differenza di posti come Tarquinia che invece proprio non riescono a vederla la neve per molti inverni. Può comunque accadere in notti serenissime che le solite inversioni che si creano anche in estate nelle conche si estendano ad una vastissima area dove si deposita l'aria gelida,come se un mare (di aria fredda e pesante) venisse a sommergere tutto. Lo abbiamo visto nell'ondata di freddo dell'aprile scorso quando addirittura risultai il più freddo della rete e anche di acquapendente che quella mattina non ebbe inversione per via dei venti settentrionali e io si,con una minima lievemente sottozero e gelata tardiva. Un altro esempio sono i -2,2 registrati a gennaio da Paolo proprio in queste condizioni di estesa inversione. Il caso più eclatante di deposito di aria gelida fu quello del 17 dicembre 2010,come ben sappiamo un vastissimo cuscino di aria gelida si depositò su buona parte delle tirreniche,alto da terra a sufficienza da garantire la trasformazione della pioggia in neve prima di toccare terra. Anche qui fui favorito insieme alle pianure costiere rispetto a Viterbo come sappiamo.
Questo fenomeno comunque ha il suo culmine sulle piane ad ovest di qui e si riduce gradualmente proprio per l'aumento dell'altitudine media dal livell del mare,tant'è che in condizioni d'aria già fuori paese a volte può nevicare molto più che qui,anche rispetto a casa mia,nonostante ci siano 300-400 metri in linea d'aria. Può sembrare strana questa cosa,ma vi confermo che a fine febbraio 2013,in quell'ondata di freddo con fenomeni nevosi dal mare,una di quelle sere in cui faceva rovesci nevosi un po' ovunque qui non attaccava,il giorno dopo fuori paese c'erano ancora delle chiazze di neve. Non oso immaginare quanta ne abbia fatta in più il 17 gennaio 2013,quando ho visto coi miei occhi un graduale passaggio da pioggia a neve sotto forti precipitazioni,o durante il temporale nevoso dell'inverno passato,quando per svariati minuti era una bufera di neve bagnata qua. E altri episodi ancora. In località la pietrara è ancora più freddo,ancor di più salendo verso cura,la botte fino ad arrivare alle pendici del fogliano. Da la botte per esempio verso capranica sono frequenti anche le nebbie da nubi basse in inverno in condizioni di stau,oltre che è più freddo,mentre svaniscono scendendo di quota e tornando verso villa.
La primavera è un periodo di transizione che manifesta la caratteristica della piovosità dell'autunno,soprattutto marzo e aprile,coi primi temporali di calore già in marzo e aprile ma soprattutto a maggio,e anche freddate invernali e/o inversioni.
Il vento non manca mai in ogni stagione...
Considerazioni per quanto riguarda le ondate di calore: proprio come nelle tipiche estati mediterranee costiere,qua può arrivare anche un isoterma record a 850 hpa ma le massime non si spingono comunque oltre i 37-38 gradi proprio perché con brezze e ondate di calore con le modalità spesso viste negli anni 2000,ossia con ondate di caldo che mirano principalmente il centro sud e Balcani,i venti provenienti dal mare mitigano queste terre,a prezzo di UR decisamente alte purtroppo. Persino Roma stessa notavo tempo fa che è ostica a fare massime verso i 40 gradi,toccati dalla antichissima stazione del collegio romano solo una volta nel 56,proprio quando pochi mesi prima si aveva la grande ondata di gelo.
Però pare che l'africana abbia capito come tradire questa nostra mitezza: fare il giro "largo",passando per Spagna,Francia,Germania e stati alpini per poi ritornare più mitigata in quota sull'Italia,ma con bollenti venti di terra. Così persino le brezze entrano a fatica ed ecco che Paolo ha registrato la massima record della sua stazione di 38,2 quest'anno, probabilmente solo nel 2003 ci saremo avvicinati a questi valori...
Considerazioni per quanto riguarda le ondate di freddo: negli ultimi inverni si sta scoprendo un grande potenziale nevoso di queste aree in condizioni di ondate di freddo con venti dal mare,proprio grazie a quei 100 metri di altezza media dal mare che mi rendono una località più fredda delle piane miti e aride maremmane ad ovest di qui. Il mare dunque influenza e mitiga,ma non troppo fortunatamente. In ogni caso il freddo dal mare arriva molto di rado,più frequenti le ondate di gelo balcaniche che da noi comportano o cieli sereni con al massimo fiocchetti portati dal vento,o cieli coperti ma comunque sterili con sempre solo fioccatine,mentre Viterbo fa qualche cm. In quelle 2 occasioni a inverno poi può fare 2-3 cm anche qui.
In sintesi direi dunque che il mio può essere considerato un clima all'80-85% costiero,dove la differenza la fa qualche volta l'altitudine rispetto alle vicine piane aride e brulle,sia perché vengo maggiormente tagliato fuori dalle inversioni rispetto a queste,sia perché,nel caso opposto,sono più freddo e ciò mi consente nevicatine che zone come blera o ancora più ad ovest difficilmente hanno. Una piccola percentuale anche la distanza dal mare. La sua influenza la si nota coi temporali diurni,più facilmente ne becco qualcuno dalle interne,più difficilmente ne becco nei casi di tramontana secca in cui beccano solo le coste e come ho detto prima non sono pienamente costiero. Un limite comunque al clima al 100% costiero lo potrei immaginare con una linea che si avvicina abbastanza a blera,a loro darei un 90% costiero.
22 febbraio 2005+echoes (pink floyd)