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Lettura delle carte della pressione e gpt

Uno sguardo ai fenomeni meteorologici
 
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Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » mercoledì 4 settembre 2019, 1:05

Voglio mostrarvi qualche osservazione che può tornarvi utile nella lettura delle mappe meteorologiche. Leggere le carte della pressione coi gpt a 500 è una cosa che fanno tutti i meteo appassionati ma ci sono alcune cose che vedete nelle carte che si spiegano attraverso formule matematiche o dopo molti conti che forniscono soluzioni a dei problemi che uno analizza sempre qualitativamente sulle carte.

Faccio prima una piccola premessa:

Le mappe che troviamo in giro da parecchi anni a questa parte sono sovrapposizione della pressione al suolo e del geopotenziale ai 500 hpa. Le equazioni che spiegano la dinamica delle medie latitudini però,al suolo non valgono! infatti ci sono troppi elementi disturbanti quali rilievi,passaggio oceani-terre,attriti con ogni genere e sorta di ostacoli. Vi faccio notare infatti che quando normalmente vogliamo vedere al suolo che succede,come si muovono le masse d'aria, andiamo sempre a guardare le temperature a 850,non quelle a 2 metri da terra! con le carte della pressione dovremmo fare lo stesso,dovremmo guardare la pressione a 850 perchè quelle al suolo sono troppo deviate dagli attriti e sorgenti di calore o simili. Purtroppo però non si trovano più ormai mappe che abbiano i 500 e gli 850 in pressione,o per lo meno io userò le solite di meteociel con la pressione al suolo,il nostro handicap sarà che parte delle osservazioni che vi mostro non saranno visibili laddove vi sono elementi che vanno a deviare le correnti.

Prima osservazione:
Avete mai notato che le isobare al suolo attorno ad un minimo di pressione,ogni tanto fanno delle cuspidi? Forse qualcuno si,qualcuno no,qualcuno si ma non gli ha dato peso

Immagine
vedete che la depressione non è una ruota perfetta,mette questa sorta di becco con una punta,ossia una cuspide,dove l'isobara vira molto in fretta. Questo fenomeno non è un caso,ma si verifica sempre nei vortici atlantici. Qui ho preso un caso eclatante ma si notano spessissimo delle seppur lievi cuspidi. Per questo dicevo che l'attrito rovina tutto,non permette di vedere queste cose sulla carta. Sul continente europeo queste cuspidi o sono molto meno evidenti o nonci sono proprio.
Cosa sta a significare? individuare le cuspidi vi indica dove sta il fronte (freddo,quello che ho evidenziato) che fa capo all'annesso minimo. E perchè si viene a creare questa situazione? La cuspide si spiega matematicamente. Infatti dopo un po' di conti,si può trovare una relazione che collega l'angolo con cui l'aria fredda in marcia da ovest si incunea sotto quella calda,con i venti dell'avvezione calda a destra del fronte e fredda a sinistra. Da questa relazione emerge che se poniamo nullo il vento della parte fredda,il vento della parte calda risulta andare da sud verso nord. Che vuol dire? Avete presente quelle belle perturbazioni autunnali in cui arriva il fronte di temporali marittimi,preceduto da sciroccate da lupi? Dopo i nubifragi c'è calma di vento o un debole vento di libeccio. Non è un caso dunque che dopo qualche bel temporalone marittimo di rottura il vento si plachi! sta scritto nelle equazioni. La cuspide è una conseguenza,infatti sappiamo che bene o male (in realtà al suolo non è vero ma con una grossolana approssimazione facciamo finta di si) il vento segue le isobare. Se prima del fronte fa 50-60 km orari medi di scirocco e dopo il fronte fa 5 km orari da sud-ovest,le isobare dovranno virare bruscamente. Il risultato è quella cuspide. Nei peggioramenti mediterranei non ho nemmeno ricordi certi di averla mai osservata,infatti delle strutture cosi belle come quelle dell'immagine sopra si possono formare solo sull'oceano dove non c'è attrito.
Se non sbaglio una cuspide sul mediterraneo inizialmente si era formata nella famosa tempesta del 29 ottobre. E se non ricordo male,questa cuspide fu assorbita prima che il fronte arrivasse su di noi e la trottola divenne uniforme. Infatti se ricordate anche dopo il passaggio di quelle 4 nubi farlocche sul viterbese,il vento continuò a soffiare fortissimo! Indice del fatto che il fronte era andato in frontolisi prima di arrivare,se ci fosse stata una linea frontale il vento a seguito si sarebbe placato per quello che abbiamo detto.
Lo stesso ragionamento lo si può fare per le avvezioni calde,poniamo nullo il vento sulla parte calda che stavolta è a sinistra,il vento risulta diretto da nord a sud sulla parte fredda scalzata via che sta alla destra del fronte. Anche in questo caso si potrebbe notare una cuspide ma è ancora più difficile che nell'altro caso,infatti per esempio se abbiamo un'avvezione calda nordafricana vediamo arrivare gli altocumuli ma al suolo non cambia nulla,era estate prima ed è estate anche dopo.

Seconda osservazione:
Dalle carte della pressione,sempre avendo due quote di riferimento (e noi abbiamo suolo e 500),riusciamo ad individuare tutte le avvezioni calde e fredde dovute alle oscillazioni della corrente a getto. Infatti queste non sono altro che il frutto dell'instabilità baroclina dell'atmsofera. Se si cerca una soluzione delle equazioni che governano la dinamica dell'atmosfera (in teoria valide dai 500 in su,ma come prima facciamo una grossolana approssimazione e facciamo finta che siano ottime anche per il suolo),si ottiene una funzione onda per la pressione al suolo,quella a 500,e per la temperatura al suolo e a 500. Questi grafici ci dicono cose molto interessanti:
I grafici in basso nel grafico rappresentano il suolo e,quelli sopra, i 500
Immagine
Sulla destra avete un esempio di applicazione dei grafici che stanno a sinistra. Guardiamo i massimi e minimi di tutte quelle onde. Come potete notare sono tutte sfasate tra loro,ed è questo a rendere instabile i flussi zonali e a farli oscillare creando i fronti.
Il primo picco che notate è al suolo ed è un minimo di pressione. Sulla mappa di meteociel il minimo di pressione sta sul nord Dakota. Il successivo picco sui grafici è della temperatura al suolo,ha un massimo poco a sinistra del minimo di pressione al suolo. Vuol dire,sulla carta di meteociel,che poco a destra del minimo sul nord Dakota la temperatura ha un picco massimo. Ossia l'aria calda in risalita da sud sale sul bordo destro del vortice depressionario al suolo!
Il successivo picco lo trovate guardando i grafici in quota,c'è un picco di massimo della temperatura. Dunque l'afflusso caldo a 500 sta spostato poco a destra di quello al suolo,e ci torna con il fatto che la risalita calda è sulla sinistra dell'anticiclone a 500. Notate poi che troviamo il massimo di pressione ai 500 sui grandi laghi e subito dopo il massimo di pressione al suolo,come suggerito dai grafici. Il successivo picco,quello minimo della temperatura al suolo,ci suggerisce che l'aria fredda scende subito sul bordo destro dell'anticiclone,analogamente a quanto accadeva per quella calda sul bordo destro del minimo. Poi l'onda baroclina sugli USA svanisce,rimangono l'avvezione fredda da nord a 500 sugli USA nord-orientali e poi il minimo di pressione a 500 che vediamo sul quebec. Dopo il minimo di pressione a 500 notiamo dai grafici che se l'onda continuasse ci si aspetterebbe un minimo di pressione al suolo. Questo lo si può vedere sul nord dakota,il minimo al suolo ha sul bordo sinistro il minimo a 500.

Queste considerazioni sono vere sempre! Solo guardando le mappe di pressione-GPT si può capire come si muovono le isoterme.
Per esempio,abbiamo detto che subito sulla destra della massimo di pressione al suolo c'è il minimo di temperatura al suolo. E subito a fianco del massimo al suolo chi troviamo anche? le isobare dell'anticiclone che scendono da nord verso sud. Vuol dire che le avvezioni fredde al suolo scorrono sempre e solo sul bordo destro dell'anticiclone! a trasportare le masse d'aria fredda sono sempre quelle isobare che si chiudono a formare la struttura anticiclonica.
Se affiancate un anticiclone e una bassa pressione al suolo,dovete andare guardare quelle isobare che si chiudono a formare l'anticiclone,li troverete il freddo,non vicino al vortice. Per esempio,vi siete chiesti perchè a volte succede che con un'alta russo scandinava che fa ponte col mediterraneo,a volte si forma ciclogenesi egeo-turca ma la -8 invece di finire su atene finisce sull'abruzzo? La risposta sta nel fatto che la -8 segue il bordo dell'anticiclone. Atene piuttosto si beccherebbe invece l'avvezione fredda a 500 che quasi coincide col minimo di geopotenziale che abbiamo visto prima viene sempre a trovarsi sul bordo sinistro del minimo al suolo.
Nell'immagini degli USA sopra poi il minimo al suolo a sinistra è affiancato dal minimo a 500,sul quebec sembrerebbero violate queste regole,infatti il minimo a 500 sta sotto delle isobare legate al massimo al suolo,ma questo perchè l'onda finisce e il massimo al suolo sul quebec si ricollega con quello delle azzorre,altrimenti li ci sarebbe stato un minimo al suolo e quella palletta a 500 sul bordo sinistro. Ma come abbiamo detto prima a terra le cose sono molto distorte.

Esempio:
Immagine

Qua vedete un raffronto diretto delle posizioni di avvezione fredda e isobare al suolo,come potete notare le isobare anticicloniche sono quelle che trasportano il freddo. Questo vuol dire che in inverno se il minimo ci piomba addosso... il freddo potrebbe fare il giro largo! è quello accade quando dite va tutto in spagna,noi ci prendiamo il maltempo ma il freddo nada,instabilità baroclina,funziona così
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » mercoledì 4 settembre 2019, 10:53

Terza osservazione:
Noi vediamo spesso sulle mappe anticicloni o basse pressioni gonfiarsi o sgonfiarsi, e la cosa ci interessa molto perchè quando si gonfiano molto possono diventare stazionari e portare le tanto amate ondate di freddo con neve. Per poter crescere e rinforzarsi,queste figure bariche devono soddisfare un importante requisito: aver un asse obliquo! Anche qua infatti una lunga derivazione matematica ci porta a concludere che se un anticiclone fosse eretto in posizione perfettamente meridiana o sui paralleli,il flusso di momento verso nord sarebbe nullo,ossia non trasporto energia dalle basse latitudini. Quando vediamo il blocco atlantico in posizione meridiana,vuol dire che ha finito di potenziarsi ed ha raggiunto il massimo della potenza,per poi iniziare a decadere. Sempre pensando a come si costruisce un blocco in atlantico,tipicamente quello che vedete nelle carte è una iniziale inclinazione dalle azzorre verso quebec e groenlandia,poi si erige sempre di più fino ad aparire maestoso esteso per meridiani in atlantico,poi si piega verso nord-est,scandinavia e isole britanniche. Quando il getto riparte convinto si piega sempre di più verso est su Spagna Francia e paesi mediterranei fino a tornare alle zone di appartenenza. Come si spiegano le fasi di vita di questo blocco?
C'è un'altra condizione che i sistemi sinottici devo soddisfare: quando l'asse è inclinato verso sinistra,quindi quando il blocco si sta formando ed è piegato verso nord-ovest,si dimostra che sta sottraendo energia alla zonalità. Infatti quando si ingrossa sta prendendo energia. E da chi la prende? dal vento medio zonale,quindi la corrente a getto in uscita dal canada rallenta e l'anticiclone che ha asse Azzorre-Quebec inizia a gonfiarsi.
L'anticiclone poi ruota l'asse fino a che i flussi di momento non si annullano,ed è qui che abbiamo l'apoteosi degli scambi meridiani.
Poi inizia la parabola discendente. Si dimostra ancora una volta che i sistemi con asse SO-NE cedono energia,e la restituiscono alla zonalità. Quando quelle rare volte l'azzorre fa il ponte di wejkoff con la scandinavia,avete notato che razza di corrente a getto che passa sulle svalbard? fortissima!! Lì l'anticiclone sta cedendo energia al flusso zonale. O peggio ancora,magari abbiamo avuto una elevazione atlantica ,ma l'anticiclone si piega mentre l'aria fredda scende e succede la solita cosa ci fa imbestialire: accelera la corrente a getto dando una spallata a tutto verso i balcani. Perchè accelera il getto? perchè l'anticiclone delle azzorre si è piegato verso nord-est,e gli sta cedendo energia. Ora vi mostro una gif per esempio:

Immagine

Notate sul Pacifico che un anticiclone e una bassa pressione(ai margini della carta) si stanno gonfiando. Guardate un po' il loro asse? è NO-SE. dal 15 settembre l'anticiclone piega verso NE,e che fa? muore,avviene quella che chiamiamo "la piallata zonale". Guardate invece sul canada orientale cosa succede contemporaneamente. Gli assi di quella saccatura a 500 e dell'area depressionaria al suolo come sono? SO-NE. Cosa ci aspettiamo che succeda allora negli scatti successivi? che quella saccatura ceda energia alla zonalità. E questo avviene,accelera il getto in uscita dal Canada.

Questo può darvi un'indicazione su come interpretare le carte quando c'è incertezza. Per dire,se vedete in inverno l'alta delle Azzorre che si muove da subito verso la Scandinavia... Non fatevi grandi aspettative,infatti il getto è dirompente e potrebbe facilmente dare la spallata. La dinamica migliore per invernate artico-continentali è che aria fredda dal canada si getti verso SE. Se riesce a formare un bel minimo al suolo affondando in atlantico,allora l'anticiclone dopo prenderà potenza e riuscirà ad espandersi verso nord. questo se il getto dagli states esce dal canada con asse NO-SE. Quando esce con asse SO-NE,lasciate perdere,tutto in turchia :lol:
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » mercoledì 4 settembre 2019, 11:38

Quarta osservazione:

Sarò un po' più specifico con quello che accade con quel minimo al suolo sul Canada nella gif sopra. Faccio una piccola premessa:
Quando si parla di energia potenziale e cinetica,si fa sempre riferimento all'esempio della pallina in cima alla collina. se mettete una pallina sopra un rilievo riuscendo a farla stare ferma,quella sta in una posizione instabilissima! Appena le date un colpetto,subito rotola a valle. La pallina in cima al rilievo ha il massimo di energia potenziale. Le date il colpetto e si trasforma in cinetica,ossia arriva a valle a tutta velocità. Quando guardate una carta e vedete una cosa come quella sul canada orientale,proprio al primo scatto,vedete che la saccatura è totalmente dislocata dal minimo al suolo? ecco,quella situazione è instabilissima,state al massimo dell'energia potenziale. Poi avviene quello che chiamiamo l'aggancio,il minimo si approfondisce: l'energia da potenziale sta diventando cinetica. Ma la trasformazione da potenziale a cinetica non avviene perchè c'è un "aggancio",il tramite tra le due forme di energia,si dimostra dopo qualche conto,non è altro che la velocità verticale. Una conclusione è la seguente allora: quando ci sono approfondimenti rapidi,occhio a forti moti verticali,potrebbero formarsi fenomeni intensi nella fase di approfondimento! L'energia potenziale e cinetica in questione viene chiamata "eddy",in sostanza l'energia potenziale dell'onda baroclina è diventata cinetica dell'onda baroclina. E l'energia della corrente a getto? quando esce dagli stati uniti,come nella gif sopra,i venti soffiano a velocita paurose. Da dove prende tutta questa energia?
E qui ci riallacciamo a quanto detto nel messaggio precedente: dipende da quest'onda baroclina come è inclinata. Nel nostro caso notate che ha asse SO-NE,quindi tutta l'energia "eddy" dell'onda baroclina,se la prende il getto in uscita dal canada,la zonalita,questo ce lo diceva il flusso di momento. Quello che sta avvenendo nella gif quindi è che l'energia potenziale di quell'onda baroclina,instabilissima,diventa cinetica dell'onda baroclina,poi per quanto detto prima andiamo a guardare l'asse della saccatura e pensiamo "ha asse SO-NE",dunque il sistema sinottico in questione cede energia al flusso zonale. La cinetica "eddy" dell'onda baroclina diventa cinetica zonale,del getto. la trasformazione da cinetica eddy a cinetica zonale è completata negli ultimi scatti gif quando la depressione è ormai in atlantico.

Come avrete potuto constatare anche voi facendovi la pelle dura sulle carte,purtroppo la triste notizia è che quest'ultimo percorso dell'energia è quello prevalente. Vuol dire che in prevalenza la potenziale baroclina diventa cinetica baroclina che diventa cinetica zonale,in prevalenza i nostri bei sistemi come anticicloni e depressioni hanno una inclinazione SO-NE. Quindi gli scambi meridiani non sono la norma,ma questo lo sapevate già.

Sul pacifico il ciclo dell'energia è inverso se vedete. Avevamo detto che l'inclinazione di quel promontorio affiancato dal vortice sulla sinistra avevano asse NO-SE. in questo caso il getto,la zonalita,cedeva energia ai due sistemi che si gonfiavano. la cinetica zonale diventa cinetica "eddy",dell'onda baroclina
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » mercoledì 4 settembre 2019, 11:53

Aggiungo un'ultima cosa riguardo le cuspidi associate ai vortici: sopra ho detto che il fronte freddo fa la cuspide,per quello caldo in realtà no c'è mai la cuspide. Infatti questa situazione per esempio rispecchia tutte quelle ondate di gelo che sono arrivate in italia in inverni recenti,quella di fine dicembre 2014 per esempio. Ricordo benissimo che il vento si placò gradualmente giorno dopo giorno,non nel giro 6 ore. Quindi è inutile come ipotesi mettere che il vento della parte calda a sinistra del fronte caldo è nulla o molto minore di quella fredda,questo contrasto come nell'altro caso non c'è,almeno al suolo è così. Non c'è nessuan brusca variazione del vento quando arriva un fronte caldo ma la tramontana si smorza gradualmente,dunque non c'è nessuna cuspide. Nelle carte della pressione al suolo la vedete solo per i fronti freddi.
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » mercoledì 4 settembre 2019, 15:04

In questa carta proprio ora stavo notando la cuspide sia da fronte freddo che caldo legata a quel minimo al suolo in uscita dal canada:
Immagine
Notate che presenta una cuspide che va verso nord e una che va verso sud. Quella che va verso nord è quella dell'avvezione calda,infatti a seguito della linea di cuspidi (ossia il fronte caldo) fa seguito un forte vento meridionale e prima abbiao visto che il bordo destro del vortice trasporta l'avvezione calda. Quindi se vi trovaste sulla traiettoria di quel fronte caldo,inizialmente avreste vento debole da nord-est,poi vi passa un fronte di nubi alte e un sensibile rinforzo del vento di qualche decina di km/h medi da sud-sud-ovest e temperatura che schizza in alto.
Questa è una condizione più realistica per lo meno con queste depressioni atlantiche ben formate,porre come nullo il vento della zona fredda che sta a destra del fronte caldo. prima avevo detto che nullo era il vento della parte calda.

Mi sono accorto che invece di inserire questa discussione in didattica l'ho inserita in climatologia. Poi spostatela di la ;)
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Burian » giovedì 5 settembre 2019, 0:51

Stai facendo una bella discussione didattica, ho letto qualcosa di sfuggita quà e là e mi sembra un argomento ben trattato. Quando avrò tempo, ad Ottobre credo, lo leggerò bene. ;)

 
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 5 settembre 2019, 12:01

grazie andrea. Su queste cose non si trova nulla in giro,i siti meteo in rarissimi casi fanno didattica ma finalmente ho trovato risposta ad anni di domande e quindi fisso qua queste osservazioni in modo che possano essere a tutti disponibili.

Sempre tornando sulla terza e quarta osservazione: ci stanno dei grafici che i meteoappassionati conoscono ma non ne capiscono assolutamente il significato. Dei grafici che l'inverno tutti guardano per capire se ci sarà questo tanto desiderato stratwarming che possa portare poi le grandi ondate di gelo alle nostre latitudini.

I grafici di cui parlo sono questi

Immagine

Di particolare interesse è l'ultimo grafico.
Come vedete la carta dice "wind and fluxes"
Chi sono i "fluxes"? si intende semplicemente i flussi di momento di cui parlavamo nei messaggi sopra. Avevamo già detto che anticicloni e basse pressioni inclinate NO-SE si gonfiavano a spese della zonalità. Quel grafico non vi dice niente di più. Dice mediamente cosa fa l'instabilità baroclina su tutti i meridiani.
Da fine febbraio a fine aprile,notate che le frecce di piccola o media lunghezza sono state quasi tutte sbilanciate a sinistra. Vuol dire che ogni singolo giorno alle medie latitudini in quei 3 mesi anticicloni e basse pressioni si sono inclinati con asse NO-SE,vuol dire che la dinamica è stata simile a quella che vedete nella gif sopra sugli USA ovest. Questo grafico (non è scritto ma penso di si) rappresenta una media su tutte le medie latitudini. Vuol dire per esempio che se in Italia l'anticiclone e le saccature stavano con asse NE-SO in un dato giorno,da qualche altra parte magari in giappone vi era un forte anticiclone con asse NO-SE,e il risultato finale nelle 24h è stato che mediamente anticicloni e saccature stavano inclinate NO-SE. Questa condizione sappiamo che sottrae energia alla zonalità che dunque rallenta,un poco alla volta (perchè le freccette comunque sono piccoline) giorno dopo giorno sempre di più,come mostra il primo grafico per esempio del vento zonale a 1 hpa. Dopo 3 mesi di lavoro la circolazione atmosferica si è bloccata e maggio ne ha risentito.
Di solito,le frecce sono piccole e più sbilanciate a destra. Cosa ha fatto si che si creasse questa situazione? Normale variabilità troposferica. Qualche saccatura ogni tanto si è messa per il verso giusto.

La gente in inverno spera di vedere quelle frecce diventare enormi e inclinate verso sinistra. Vedete tra il 16 dicembre e il 1 gennaio vi deve essere stata una grossa onda baroclina con una enorme saccatura ed un maestoso anticiclone che di botto hanno sottratto moltissime energia alla zonalita. Una sorta di distruzione lampo della corrente a getto. Non c'è bisogno di cose così fuori misura per bloccarla,se a novembre e dicembre la circolazione lavorasse come ha fatto tra febbraio e aprile,avremmo una tosta ondata di freddo poi in gennaio. Devo dire comunque che anche per tutto il mese di novembre,non ha lavorato affatto male la circolazione emisferica!

Il grafico dell'heat flux ci fa capire un po' quanto queste onde barocline fossero grosse. Infatti abbiamo detto che l'energia potenziale dell'onda baroclina è legata al trasporto di calore verso nord (heat flux è flusso di calore,non è specificato ma è verso nord). Avevamo detto che il minimo al suolo portava il calore verso nord sul bordo destro. Questo trasporto di calore verso nord rappresenta l'energia potenziale associata all'onda baroclina,energia che poi veniva trasformata in cinetica dell'onda a mano a mano che si approfondiva il minimo al suolo. Il grafico dell'heat flux ci fa capire quanto sia cresciuta l'energia dell'onda baroclina (energia che ha tolto alla zonalità). Tra dicembre e gennaio vedete un bel picco di heat flux,ossia c'è stato un grosso trasporto di calore verso nord,vuol dire che il getto ha oscillato parecchio in quei giorni. Sottolineo che l'heat flux ci dice solo che ha oscillato parecchio,perchè ci dice quanto fossero energetiche queste saccature e promontori,ma non ci da informazione su che fine fa la loro energia! se c'è un picco di heat flux perchè si gonfia l'ondulazione della corrente a getto,e poi le frecce stanno tutte a destra,vuol dire che queste onde stanno piegate nel modo sbagliato e tutta quell'energia dell'onda baroclina ritorna alla corrente a getto. Prima del 1 gennaio si distinguono 4 bei picchi grossi di heat flux. Vuol dire che vi sono state 4 fasi di insolito maltempo da qualche parte alle basse latitudini e di anomale belle giornate alle alte latitudini Quel grafico dunque vi dice questo,quanto l'onda è stata grossa ed energetica. Poi questa energia può essere riceduta o meno al flusso zonale,quando l'onda si riassorbe, per esempio se guardate tra il 16 novembre ed il 1 dicembre trovate solo frecce piegate verso sinistra, e nell'heat flux due picchi di calore. Che vuol dire? che all'inizio c'è stato un exploit di un qualche sistema saccatura-promontorio che si è gonfiato prendendo energia dalla zonalità (frecce verso sinistra). Poi l'onda si è indebolita (calo dell'heat flux,) senza ricedere energia alla zonalita(frecce verso sinistra... allora uno si domanda,se l'onda ha perso energia e non l'ha data alla zonalità,che fine ha fatto? l'unica cosa che mi viene da pensare è che sia stata trasformata in cinetica,si è formata qualche bella depressione) e poi ha ripreso vigore (nuovo picco dell'heat flux sempre prendendo energia dal getto (frecce a sinistra)). Se vedete dopo il 1 dicembre,si vede qualche freccia nascosta verso destra mentre l'heat flux crolla. Quest'ultima cosa vuol dire che dal 1 dicembre l'onda ha smesso di prendere energia,e le frecce a destra ci dicono che l'onda ha piegato l'asse NE-SO come sul quebec nella gif sopra e l'ha riceduta alla zonale.
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 5 settembre 2019, 12:27

Vedendo quel grafico uno potrebbe domandarsi "può capitarmi di vedere un heat flux e frecce inclinate a destra?" Abbiamo detto che quando le frecce stanno a sinistra sulle carte da qualche parte ci stanno anticicloni e depressioni con asse NO-SE,che dunque stanno togliendo energia alla zonalità. L'energia va all'onda e quindi c'è un picco di flusso di calore. Se le frecce stanno inclinate a destra,la vostra onda sta perdendo energia e la sta ridando alla corrente a getto. Se le frecce stanno verso destra la sta perdendo,non si sta potenziando,quindi non vedrete un picco di heat flux. Nel grafici sopra notate che l'heat flux crolla quando le frecce si piegano a destra. In generale ne deduciamo che un'onda baroclina (saccatura-promontorio) è inclinata NO-SE si può potenziare,altrimenti no. Mi sa che questa cosa l'avevo gia accennata, sopra ho descritto tutte le fasi delle azioni di blocco atlantiche,da quando sono inclinate verso il quebec a quando sono inclinate verso il nord-est europa.

Le situazioni migliori per arrivare al blocco totale della zonalita dunque quali sono?

Le onde barocline delle medie latitudini devono piegarsi a sinistra in modo che rallentano il getto, però poi non possono ridare tutta la loro energia potenziale e cinetica alla corrente a getto... senno tutto un cavolo :lol: ovviamente non è che l'onda baroclina dura in eterno,poi quante ne vediamo di situazioni bloccate di reiterato maltempo? L'onda baroclina deve morire inclinata a sinistra. Se prima di morire ripiega a destra l'energia torna al getto. Facendo riferimento alla vita dei blocchi atlantici che ho discusso sopra,la cosa migliore è che gli anticicloni non ripieghino verso la scandinavia. Notate che per tutto il mese di novembre e tra febbraio e aprile,le varie onde barocline sono morte senza mai ripiegare a destra. L'heat flux presenta dei picchi,ma come sappiamo l'heat flux ci dice solo lo stato dell'onda, è crollato quando le frecce si sono fatte molto piccole (è morta l'onda,è cessato l'heat flux,torna) ma l'energia non è mai stata ridata alla zonalità e questo ce lo dicono le frecce che si sono fatte piccolissime invece di inclinarsi a destra e farsi piccolissime. Le onde barocline sono morte (cessato heat flux) e sgonfiate con la loro forma iniziale (frecce da lunghe a sinistra si fanno piccole. Frecce da lunghe a sinistra a lunghe a destra non ci piace). Di tanto in tanto quando mi capiteranno varie situazioni davanti posterò qualche carta come esempio altrimenti qua rischio di ripetermi senza che capiate.
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 5 settembre 2019, 13:11

Le seguenti mappe mostrano i flussi di momenti in sezione verticale (in cima c'è scritto u'v',u' sarebbe la componente "eddy" ovest-est e v' nord-sud associate all'onda baroclina),sempre mediando tutte le azioni barocline delle medie latitudini. Ci fa vedere dove esattamente questi flussi sono positivi e dove negativi. La relazione che lega il flusso di momento alla forma dell'onda baroclina ci dice che se il flusso di momento è negativo,l'onda è inclinata NO-SE. dove vedete valori negativi dunque sta diminuendo la zonalità. Dove positivi sta accelerando. Questa carta è del 30 giugno tipo,tra i 55 e gli 85 nord la zonalità rallenta. A sud accelera. i flussi di momento maggiori vedete che stanno al suolo. Se vedessimo una intrusione in stratosfera dei flussi di momento,quei valori dovremmo cominciare a vederli anche sopra.

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Questo grafico lo trovate separatamente anche per le due singole onde stazionarie onnipresenti: l'hp pacifica e quella azzorriana. Se dalla mappa di meteociel vedo l'azzorre inclinata verso il quebec,qua potrei aspettarmi di vedere dei valori negativi di flusso di momento, con la speranza poi di vederli espandersi verso l'alto del grafico (se l'onda baroclina è abbastanza forte). Sulla propagazione verticale delle onde (che impicherebbe quei valori negativi di flusso di momento andare verso l'alto del grafico) si può fare qualche osservazione ma dalla carta di meteociel capiamo poco,o per lo meno ancora ci capisco poco.

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Questo sopra è un grafico dei flussi di calore. Non c'è nessun flusso di calore :lol: anche qua stessa cosa,potreste vedere valori positivi e la solita speranza è di vederli comparire anche in alto nel grafico se per esempio l'anticiclone delle azzorre decide di propagarsi anche in alto. Se vedete un flusso di calore in alto nel grafico,poi andando a guardare la 10 hpa di gfs su meteociel potrei aspettarmi di vedere un'impennata termica.
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Re: Lettura delle carte della pressione e gpt

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 5 settembre 2019, 15:37

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Vediamo qualcosa su questa carta:
a sinistra vedete l'uragano Dorian sul quebec. Qual è il ruolo degli uragani che si trasformano i depressioni delle medie latitudini? l'uragano è perfettamente circolare non ha inclinazione. ma quello che succede ogni volta è che l'azzorre si dispone con quell'asse,quando è costeggiata ad ovest da un uragano. Dunque l'energia cinetica (enorme!) dell'uragano Dorian va tutta a finire in energia cinetica zonale che dunque accelera. questo vale per tutti gli uragani,almeno quando fanno questo tragitto che è quello canonico.

Tra gran bretagna ed islanda vedete delle cuspidi,sono del fronte freddo. Come vedete c'è un fronte caldo che spinge verso le svalbard seguito da forti venti di libeccio. Notate quella saccatura che scende sull'italia,ha un'asse leggermente obliquo NO-SE. l'anticiclone ad est prova ad incunearsi anch'esso verso NO,con decisamente scarso successo. Se vedete a 500 è disposto per paralleli sulla bassa russia. Quindi nonostante il tentativo,questa roba non sottrae energia alla zonalità.

in questo scatto l'energia cinetica dell'uragano ancora non è cinetica zonale,ancora non gliel'ha ceduta
Qua nello scatto sotto Doriano è la depressione sotto la Groenlandia. Qua ora è cinetica zonale

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l'anticiclone di conseguenza ha dato una spallata all'azzorre,quella saccatura è costretta ad entrare da nord. Spero che le carte migliorino un po' ma con Dorian in arrivo non vedo tante chances
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