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Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

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Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Delfry » mercoledì 28 gennaio 2015, 15:32

Carissimi amici,
Illustri colleghi appassionati,
Senatori della meteorologia dell'Etruria,

vorrei porre un quesito a chi ha più esperienza di me, e ce n'è di gente da cui poter imparare su questo forum.

Sicuramente il week-end dal punto di vista previsionale è una delle battaglie meteorologiche più avvincenti che un weather forecaster può combattere, solo chi ha esperienza de vendere ( superiore ai 15-20 anni) e le spalle larghe può avvicinarsi con maggiore precisione alla realtà di una specifica area, tipo una previsione particolareggiata per il centro Italia.

Ecco perchè, tenendo ad una realtà forumistica e previsionale ( come cemer -ex meteotuscia) di cui anche io ho fatto parte, credo che magari discutendone su questo post potremmo far uscire una previsione a tutto tondo, degna di nota.

Al contempo, la provocazione che voglio sottolineare è come questa volta, nei commenti nel post dedicato, ci soffermiamo troppo sulle temperature a 850 hpa. . . .Per carità sono importanti (lo sappiamo tutti), ma forse forse dato la tipologia di entrata, sarebbe il caso di soffermarci anche ( e sopratutto) sugli spessori tra le varie quote isobariche e sulle PRECIPITAZIONI ( intensità e durata).

I run buoni per questo week-end sono da considerarsi, non tanto quelli più freddi a 850 hpa, ma secondo me, quelli che aumentano la precipitazioni mantenendo ottimi geopotenziali, ossia quelli che mantengono o magari migliorano gli spessori, ad esempio tra 850 hpa-500hpa, tra 850-700, tra 700-500 e tra 1000 e tutte le altre quote.


A chi ha ottima memoria storica, chiedo, qual'è stato un episodio eclatante degli anni 80 o 90 ( con bassi geopotenziali) in cui la neve è scesa a quota di media collina seppur con isoterme alle medie quote non eccezionali?

Il magic-number per venerdì sera-notte e per sabato tarda notte, per la Tuscia orientale e l'alta Tuscia potrebbe essere oscillante tra 600 e 700 m, ( localmente , con lievi aggiustamenti anche qualche decina di metri in meno).



Potete dare uno sguardo alla Theta-E-850hpa sia di gfs che di ECM, che tenderebbe a confermare il calo della QN proprio in queste aree ( specie il 30 sera-notte).

I prossimi aggiornamenti saranno fondamentali!

Ai sentaori in primis, e a tutti quanti i forumisti chiedo cosa ne pensate? concordate o discordate?
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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Ghiaccio96 » mercoledì 28 gennaio 2015, 22:46

Le precipitazioni? Ricordo che troppe volte è successo di avere gragnolate e neve tonda da aria fredda,ma non so dirti valori di pressione e temperatura perché ancora ero "fio" xD .
Ricordo un episodio,facevo la seconda media credo,mi ricordo che il giorno prima su ilmeteo il loro ETA dava precipitazioni possibili da aria fredda sulle tirreniche con Q.N. Dai 300 metri. La mattina in effetti all'improvviso arrivò un rovescio di neve tonda che imbiancò tutto (senza accumuli misurabili) fino a che non tornò il sole. Credo che il 30 avremo situazioni così. Forse frequenti e più forti ma con neve pura solo sui cimini.
Questa prima fase molto artico-marittima credo che procederà così,speriamo meglio a febbraio...
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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Delfry » giovedì 29 gennaio 2015, 0:38

Bha, o me so' scimunito oppure il 30 Gennaio nella prima sera ( dipende dalla tempistica di entrata) io vedo una piccola possibilità di temporali nevosi tra grossetano e alta tuscia occidentale, quota neve grossomodo sempre di alta collina. . . Pero', oh!. . . .io non butto via nulla. . .Andro' a castell'azzara a vedella, se passa. . .;)
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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 29 gennaio 2015, 0:55

Ma sui cimini intendo a quote di montagna,quindi fino a 600-700 metri,mica chissà quanto su,se mi dici alta collina... Quasi che ci posso stare...
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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Burian » giovedì 29 gennaio 2015, 1:11

Molto interessante questa discussione che hai aperto Francesco! :)
Questo fine settimana previsionare sarà una vera sfida per meteorologi esperti e non. Per ora ho letto tutto il tuo messaggio e di punto in bianco non so rispondere alla tua domanda sulla data di una nevicata avvenuta con geopotenziali bassi ma con temperature relativamente altine a 850 hpa.
Ora ti posso solo dire che spesso geopotenziali bassi non sono sinonimo di maltempo in generale e di precipitazioni abbondanti sia piovose che nevose.

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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Poranese457 » giovedì 29 gennaio 2015, 9:12

I famosi "isospessori", lo strumento migliore in assoluto per stimare con una certa esattezza la quota neve.

Una volta avevo uno schema che, dati gli isospessori, tirava fuori la quota neve più probabile. Se lo ritrovo lo condivido, comunque calcolare gli isospessori richiede una piccola perdita di tempo in quanto vanno estratti i meteogrammi per le varie quote ma una volta fatto... la precisione delle QN è quasi totale ;)

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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Olim » giovedì 29 gennaio 2015, 11:17

Ottima discussione Francesco. Intanto mi sono cimentato tra ieri sera e con qualche lieve modifica stamattina nelle previsioni per Venerdì di CEMER. Credo che nel pomeriggio dai 750-800m potrebbero esserci fenomeni nevosi con accumuli tuttavia quasi impossibili sotto gli 850-900. Dai 900m potremmo già avere accumuli se le precipitazioni del post-frontale dovessero risultare continue.
Possibilissimo che i rovesci, anche temporaleschi, siano in fondo più forti di ciò che i Lam attualmente vedono.
Ecco qui le previsioni comunque: http://www.cemer.it/previsioni-breve-termine/

Naturalmente la presenza di geopotenziali molto bassi aiuta molto. Avremo una 0° ad 850 venerdì pomeriggio e con tali geopotenziali 850Hpa equivarrà a 1200m di altitudine.

Vorrei invece capire meglio cosa intendi quando ti riferisci all'importanza del parametro Theta-E in sé. Da quanto ho sempre compreso tale parametro ci dà informazioni circa i valori che assume una particella d'acqua trasportata "idealmente" da una quota-pressoria standard (ad esempio i nostri classici 850Hpa) ad una quota-pressoria ad es. di 1000 Hpa. Tale informazione ci spiega quindi i processi di trasformazione termica di una particella d'aria nel suo movimento. In tal senso dovrebbe darci informazioni importanti sul gradiente previsto (variazione della temperatura al variare dell'altitudine). Tuttavia, ad esempio in questa carta, non riesco a leggere bene il significato della scala di valori riportata in legenda. Intuisco che più i valori sono bassi (blu scuro- a sinistra della scala) più l'aria tende a mantenere le proprie caratteristiche nel cambiamento altimetrico. Ma i valori assoluti cosa sono?

Immagine

Scusa la parentesi didattica (più adatta alla pagina di meteo-didattica), ma l'ho voluto applicare a questo interessante caso.

Ad ogni modo, tornando a noi, la mia impressione è che la colonna d'aria sotto rovesci forti sia venerdì pomeriggio che sabato potrebbe tendere a farsi omogenea con possibile riversamento al suolo dell'aria gelida presenta alle alte quote (una -33-34 non entra proprio tutti i giorni). Sarà solo la forza e la continuità dei rovesci a poter garantire un eventuale quota neve più interessante (sotto gli 800-900m). La vetta del Cimino invece non dovrebbe avere problemi, almeno stando alle carte attuali.
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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Delfry » giovedì 29 gennaio 2015, 11:18

Buondì,

@Claudio, si potrebbe aprire un dialogo infinito sulle suddivisioni delle quote, pero' personalmente quella che più mi aggrada è questa suddivisione:


0-200 m. -->pianura
200-400 m. -->bassa collina
400-600 m. -->media collina
600-800 m. -->alta collina
800-1000 m. -->bassa montagna
1000-1400 m. -->media montagna
da 1400 m. a + inf -->alta montagna

Ringrazio sia Claudio, che Andrea e Leonardo per le risposte.


Caro Leonardo, tocca attaccasse un po' a tutto in queste situazioni, inutile dire che basta guardare il theta-E per vedere come le cose si siano leggermente evolute.

con lo 00z di ieri discreti isospessori tra le 15z e le 00z del 30 Gennaio, adesso ( ooz di oggi) si sono un po' alzati in quella fascia oraria tranne per le 15z.

Se ritrovi lo schema lo confrontiamo. . . .Io ho uno schema che è valido calcolato però per il Minnesota! ;)
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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Poranese457 » giovedì 29 gennaio 2015, 11:31

L'ho rimediato, ce l'ha un mio amico, domattina me lo manda.

Rispondendo ad Olim, è proprio così: con gli isospessori, dissimili comunque dal valore puro del Theta, servono per prevedere come oscillano le temperature sulla verticale della colonna d'aria. In pratica a vedere se c'è o meno omotermia nei vari strati della troposfera in modo da poter stimare con esattezza la possibile QN.

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Re: Focus 30-31 e 1 Febbraio - Spessori e precipitazioni

Messaggio da Delfry » giovedì 29 gennaio 2015, 11:44

Buondì Lorè,


praticamente abbiamo risposto in contemporanea.


Rispetto a ieri mattina, come scrivevo, se si poteva ipotizzare che sotto un bel rovescio la QN potesse stare mediamente sui 650-700 ( il 30 sera, almeno quassù) , oggi stante alcune piccole variazione le cose sembrerebbero cambiate con una QN posta circa sui 750-800, accumuli sopra gli 800 ( mi ritrovo perfettamente con quanto hai scritto! ;) ).


Per quanto riguarda la Theta-e, mi ricordo che tempo fa cercai di trovare ( on-line e sui libri) tutti i metodi possibili per stimare correttamente la QN nelle varie situazioni.

Questo del theta-e era uno dei tanti ( in particolare Metodo della temperatura pseudopotenziale a 850 hpa), che va sempre applicato in parallelo a tutti gli altri ( e mai da solo) per farsi un idea generale delle fasce oraria più idonee per una quota neve a tot metri.

Trovai in rete anche una discreta definizione, che faceva luce sul theta-e e sulla sua variazione ( tra 850 e 500 hpa) il Delta theta-e: <<

L'indice Theta-E è un indice che molte volte viene sottovalutato perchè più che una valenza pratica, presenza una valenza prettamente teorica.

Esso esprime la temperatura potenziale equivalente, cioè la temperatura di una goccia d'acqua che viene portata dalla quota di riferimento (850hpa in molti casi) alla quota isobarica di 1000 hpa.
Tuttavia, bisogna porre delle condizioni su questo fenomeno, in primis, deve trattarsi di un processo adiabatico, (cioè la goccia d'acqua non deve scambiare calore con l'ambiente esterno) , può scambiare solo energia.
Il processo deve svilupparsi lungo una colonna d'aria che viene considerata reale, e pertanto è soggetta all'equazione di Van der Waals, dove si presuppone di un gas bi-o trimolecolare in condizioni reali.
La goccia d'acqua tendenzialmente tende a condensare passando da una quota maggiore ad una minore pur passando da temperatura inferiore a una superiore, il calore sviluppato durante la condensazione non deve influire sui bilanci termici esterni (processo adiabatico), ma deve scaldare solo ed esclusivamente le particelle che compongono la goccia.

é chairo quindi che il Theta E dipende da 2 fattori,
La Temperatura del sistema di partenza e di arrivo, e il tasso di Ur dell'aria lungo la colonna adiabatica.

Di conseguenza, se noi conosciamo il delta T del sistema tra le 2 quote, il tasso di ur, è possibile calcolare questo indice che mi esprimerà quanto instabile è l'acqua presente lungo una determinata colonna d'aria.

Di solito si usa esprimere il theta E come delta Theta E, cioè come differenza tra il theta E a 850 hpa e il Theta E a 500 hpa, in caso di valori negativi, l'acqua presenta una velocità di condensazione molto ridotta, pertanto il sistema risulta stabile.
Se il valore è positivo, l'acqua presenta una elevata velocità di condensazione e pertanto il sistema risulta tendenzialmente instabile.

Faccio una precisazione sul tendenzialmente, perchè, una particella d'acqua in libera atmosferica tende a condensare passando da un sistema a una T maggiore a una minore, ma la T della goccia stessa non varia! resta costante, perchè l'energia viene spesa per il passaggio di stato. Ne risulta che la condensazione è un fenomeno che accade anche in condizioni di assoluta stabilità atmosferica e non presuppongono alcuna forma di instabilità.

>>

Nella foto invece lo schemino del metodo del Theta-e ( come dicevo prima, analizzato insieme a tutti gli altri metodi, mai da solo)!
Allegati
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