Anche questo è un argomento delicatissimo. In questi ultimi anni sto scoprendo che nel centro italia ci sono posti davvero incredibili. L'estate scorsa vi è stata una nottata incredibilmente fredda in alcune zone del centro italia, dalle nostre parti vi ricordo fabro che ha segnato 10 gradi di minima in pieno luglio, ma alcuni altipiani in appennino a 1500 metri circa sono scesi persino sotto lo zero! minime fino a -3, in pieno luglio in abruzzo. Faceva più freddo che sulla cima del gran sasso! Come possono crearsi le condizioni per un fenomeno di tale potenza?
Di solito si dice banalmente che l'aria fredda scende dalle cime dei colli che circondano una valle. Ma appunto vi sono situazioni in cui il freddo delle conche non lo trovi nemmeno 1000 metri sopra le cime dei colli circostanti, quindi questa spiegazione non funziona.
Si dice anche che la valle deve essere chiusa, in modo tale da non avere ricambio d'aria. Ma anche questo non basta, ci sono zone apertissime come le zone nord di Roma attorno al Tevere che hanno delle capacità inversionali alla pari di posti come Capranica scalo o la valle del tevere viterbese.
Ma forse su questo secondo punto mi sbaglio io, infatti c'è anche da dire che la gran parte delle valli gelide ho notato essere accomunate proprio da questa caratteristica: se ci vai dentro e ti guardi intorno, è come essere chiuso tra delle mura, non c'è visuale.
Anche a Villa c'è una valletta inversionale che facevo vedere a Burian, e la sensazione è ancora quella, un prato dentro un avvallamento tra i 5 e i 10 metri.
In qualche modo influisce anche la quota a cui è postala vallata, le vallate di alta quota sono più gelide, anche se in realtà io credo che l'escursione termica di questi posti non dipenda dalla quota, se per esempio prendo la piana di capranica scalo e la porto a 1000 metri, la località tiene la stessa escursione termica (che dunque è il parametro di interesse) e dunque fa minime più basse essendo a più alte quote (anche massime più basse, ovviamente).
C'è solo un ragionamento che mi sento di fare per ora: tutti sappiamo che il calore si trasmette per conduzione,convezione ed irraggiamento. Lasciamo stare la conduzione. Più che la convezione, in senso stretto, diciamo rimescolamento d'aria (che poi è quello che fa la convezione). La vallata per raffreddarsi deve perdere calore. Il rimescolamento d'aria anche non può essere, infatti si ritorna alla teoria fatta all'inizio, ossia aria fredda che dalle cime dei colli scende giù nella conca, ma non può essere perchè appunto capita spesso che nelle conche faccia più freddo che in libera atmosfera. Rimane solo l'irraggiamento. Allora in tal contesto l'isolamento della vallata impedisce che il raffreddamento radiativo sia disturbato dall'intrusione di aria più calda.
Ma mi chiedo se il raffreddamento radiativo sia lo stesso in tutte le valli e quindi l'unica differenza tra le varie conche è data dalla capacità dei colli circostanti di impedire rimescolamenti e quindi lasciare indisturbato il raffreddamento radiativo, oppure la conformazione delle valli fa si che alcune riescano a emettere meglio radiativamente rispetto ad altre.
Non escluderei questo secondo caso, in quanto ho notato che le zone più gelide sono le valli fluviali. Secondo me conta molto il fatto che un terreno fluviale è praticamente piano, essendo fatti di depositi alluvionali depositati a strati ovviamente perpendicolari alla gravità, e dunque perfettamente in piano o quasi (altrimenti il fiume non scorrerebbe ). Un terreno piano secondo me si raffredda radiativamente meglio di una valle a V per esempio. Infatti la radiazione viene emessa perpendicolarmente al suolo, magari le colline che circondano una valle, se troppo ravvicinate, possono assorbire la radiazione emessa dal pendio di fronte.
Sicuramente un elemento che fa la differenza è la vegetazione, una valle boschiva difficilmente è inversionale, il terreno e l'aria sono umidi di notte e di irraggiamento vi è ben poco.
Se avete qualche osservazione fatela pure... sarebbe carino un giorno fare delle simulazioni per capire da cosa dipende questo fenomeno. Per ora che io sappia ci sono solo descrizioni qualitative delle inversioni termiche