Era un po' che volevo aprirla questa discussione. Non è un meteosfogo, né un lamento qualunque, né una discussione ludica, ma un'analisi oggettiva della situazione a dir poco incredibile che si è creata dal Febbraio 2013 ad oggi.
La apro ora con la speranza che tra due mesi, alla metà-fine di Marzo, la catena negativa che sta affliggendo nivometricamente il nostro territorio si sarà finalmente spezzata! Per cui, se proprio vogliamo, diamo anche valore di cabala a queste righe che però hanno un'innegabile oggettività.
Partiamo intanto da un dato impressionante. Mentre le popolazioni dell'Abruzzo e delle Marche meridionali fanno i conti con una delle ondate di maltempo nevoso più potenti degli ultimi anni con accumuli spaventosi e disagi infiniti, aggravati dalle scosse di terremoto per le zone colpite, sul tirreno si sono contanti i fiocchi con il contagocce (anzi contafiocchi per l'appunto) dal 5 Gennaio ad oggi.
Per carità, lo sappiamo che il versante adriatico è notoriamente molto (infinitamente direi) più nevoso del nostro, ma la sproporzione degli ultimi anni (dal 2013 in poi) è di proporzioni immani, drastiche. In adriatico hanno avuto dopo il mostruoso 2012 altri episodi mostruosi come il 30-31 Dicembre 2014, la prima decade di Febbraio 2015, il 5 Marzo 2015 e l'immenso Gennaio 2017 che in alcune località sta segnando record assoluti (da confermare con dati alla mano)
Ebbene, nel frattempo, sul nostro versante, in particolare sul viterbese, al di là di alcuni episodi localizzati, come il 1-2 Febbraio 2015 e il recentissimo 13 Gennaio 2017 sono pressocché 4 anni che non si vede la neve, ovvero dal lontano 2013.
La situazione è critica tanto più che non riguarda soltanto luoghi di bassa collina (la pianura neanche la cito ovviamente perché lì è normale non avere neve per anni), ma anche la media collina e soprattutto l'alta collina e la bassa montagna. La Faggeta a 950m ha ricevuto quantitativi irrisori, ma sono state soprattutto le quote a 700-800m le più bistrattate con accumuli quasi nulli in 4 anni (ad ora ovviamente, escludendo quindi i mesi rimanenti da oggi fino a tutto Aprile in cui è possibile che in quota possa ancora nevicare).
La scarsità di neve alle quote di media e alta collina e di bassa montagna così prolungata a mio avviso potrebbe non avere precedenti storici negli ultimi decenni. Al solito non ho dati precisi e bisognerebbe ad esempio guardare bene a quanto accaduto nel periodo 1988-1990, ma sicuramente da inizio anni 90 non era mai successo che sui Cimini a 700-800m nevicasse così poco per così tanto tempo.
Quest'anno è davvero decisivo per capire che dimensioni assumerà questo dato sconfortante. Mi auguro fortemente che la tendenza verrà invertita. Se così non fosse saremmo di fronte ad un'anomalia di proporzioni colossali.
Il risultato di questa folle anomalia, per gli amanti della neve, è opera di tre concause fondamentali:
1- La prevalenza di brutti inverni dal 2013-14
2- La prevalenza di inverni pro-adriatici
3- Una notevole sfortuna configurativa anche sui dettagli
1- Nessuno può negare che gli inverni 2013-4 2014-5 e 2015-6 siano stati mitissimi con grave scarsità di irruzioni fredde. Le irruzioni fredde (anche moderate) sono le precondizioni necessarie per avere neve a quote di collina o bassa montagna. Per cui se ce ne sono poche è elevato il rischio di assenza di neve a tali quote.
2- Nella generalità di inverni brutti, le regioni adriatiche e il sud sono state quelle ad aver beneficiato dei rari episodi freddi che a tratti sono stati anche molto freddi (sebbene radi e infrequenti). 30-31 Dicembre 14, prima decade di Febbraio 15 e infine l'attuale freddo Gennaio 17 sono stati tutti caratterizzate da entrate orientali. Talvolta non eccessivamente orientali, ma tanto quanto basta per mantenere il tirreno in ombra.
3- Infine, terzo e non ultimo, una sfortuna configurativa sui dettagli. Anche quando le configurazioni erano vicine a quelle a noi propizie per la neve a quote collinari ci è mancato pochissimo e tutto si è risolto in un nulla di fatto. L'esempio più eclatante è la serie 15-18 Gennaio 2017, ma anche il 5 Marzo 2015, la prima decade di Febbraio 2015. Il 15-18 Gennaio appena trascorsi sono stati tre giorni caratterizzati da un flusso freddo da nord-est che ha investito l'Italia e che per soli 200-300km non è riuscito a produrre una ciclogenesi tirrenica anche in quota trovando l'ostacolo delle solite Alpi occidentali. Davvero una questione di poco che ha trovato il culmine della "sfortuna" Domenica 15 quando sarebbe bastato pochissimo, una minuscola aggiustata per regalare almeno 5-7cm di neve a tappeto alle colline viterbesi e romane.
Quello che davvero manca, come già scritto, più che la neve a bassa o bassissima quota, è la neve a quote medie e soprattutto in bassa montagna. Mancano le entrate perturbate pro-tirreno anche non particolarmente fredde. Manca una ciclogenesi con una banale e un tempo frequente -1° a 850Hpa perturbata che fa nevicare almeno dagli 800m. Manca una saccatura profonda e duratura con isoterme ordinarie (persino una 0°) che facciano nevicare sui 900-1000 con grande abbondanza (oltre i 10cm almeno).
Sono certo che si tratta di un ciclo sfavorevole e che prima o poi la ruota ricomincerà a girare. Spero soprattutto che questa discussione sia di buon auspicio!!