Ho scritto un articolo per analizzare con dati pluviometrici e confronti storici l'attuale fase siccitosa che si protrae da Marzo. Sono benvenuti commenti e integrazioni con i vostri dati!
Ormai si può dire, anzi si deve dire. Il 2021 sta mostrando da diversi mesi un volto decisamente siccitoso. Dopo il bimestre piovosissimo dicembre 2020- gennaio 2021, da febbraio le aree del nostro territorio si trovano in una condizione di continuo deficit pluviometrico. Setti mesi pieni (siamo nell’ottavo ora) con una carenza pluviometrica che si sta facendo localmente pesante. Possiamo dire che la fase siccitosa è iniziata attorno al 10 del mese di febbraio. Da allora, ad eccezione del mese di aprile (in media pluviometrica quasi ovunque) in tutti i mesi e in tutte le decadi ha sempre piovuto poco o pochissimo.
Il problema siccità è comune a tutta la macroarea romana-viterbese, include buona parte della Toscana ed altre aree del centro tirrenico e d’Italia. Tuttavia raggiunge valori significativi in particolare su alcune zone (rispetto alle medie locali). Tra le zone più colpite vi sono senza dubbio, nell’ambito del territorio che ci compete, i Cimini in particolare nel loro angolo est-nordest e nord, Viterbo città inclusa.
I dati sono impietosi e non lasciano adito a dubbi.
Una siccità ancora “di breve-medio periodo”
Prima di mostrarne alcuni, specifichiamo da subito che grazie alla precedente fase molto piovosa ottobre 2020-gennaio 2021 al momento la siccità nella sua dimensione di lungo periodo non raggiunge assolutamente livelli di guardia quali quelli toccati nel decennio trascorso nel periodo dicembre 2016-ottobre 2017 oppure nel periodo agosto 2011-agosto 2012 o ancora nei più lontani 2003 e 2007. Complessivamente, quest’anno, grazie alla forte piovosità in particolare dei mesi dicembre 2020 e gennaio 2021 gli ultimi 10-12 mesi non mostrano, presi nel loro insieme, un quadro preoccupante. Per lo meno per ciò che concerne quella che potremmo definire siccità di livello profondo, quella cioè che concerne le falde di medio livello e che direttamente e indirettamente colpisce in modo serio il comparto agricolo. Quest’anno, al momento e per fortuna, non si stanno registrando deficit idrici a livello di falde né dunque, difficoltà di irrigazione dei campi, grazie agli accumuli elevati dell’autunno-inverno trascorsi.
Tuttavia a partire dal tardo inverno e dalla primavera si è avuta una drastica inversione di tendenza che sta iniziando a creare problemi di siccità di tipo medio-superficiale che riguarda non solo i prati, ma anche la tenuta degli arbusti medio-piccoli (molti in gran difficoltà dopo il trimestre estivo) e per alcune aree lo stato generale degli alberi di alto fusto, moltissimi ingialliti anzitempo come solo accade nelle estati molto siccitose (tanto più se precedute, come quest’anno, da primavere siccitose). Insomma parliamo al momento di una siccità marcata in termini di impatto paesaggistico e di tenuta del sottobosco, mentre siamo ancora lontani (per fortuna) da rischi maggiori che avevano portato a situazioni di emergenza in anni come il 2003, il 2007, il 2012 e il 2017.
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https://www.cemer.it/una-lunga-fase-sic ... i-recenti/