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Riscaldamento del vostro bagno, non contribuiscono solo i termosifoni!
Come scaldare il proprio bagno aiutandosi con la condensazione del vapore
Di Claudio Giulianelli
Villa San Giovanni in Tuscia (VT), 31 Ottobre 2019 – Se in una giornata invernale accendete i termosifoni per scaldare il bagno e farvi una doccia, state scaldando la stanza anche in un altro modo, di solito trascurato: tramite il vapore. La sua condensazione sulle pareti fredde libera calore, ed il risultato sarà che se avrete portato la temperatura della stanza per esempio a 25 gradi prima di farvi la doccia e poi avete spento i termosifoni, dopo che avrete finito la doccia la temperatura sarà aumentata ancora.
Questo metodo di riscaldamento non viene sfruttato di solito, per farlo dovremmo tenere l’acqua aperta un po’ prima di farci la doccia e aspettare che cominci a formarsi la condensa sulle superfici. Può questo essere un valido aiuto nello scaldare il bagno? Si può avere un risparmio sulla bolletta del gas? Per rispondere a queste domande proviamo a quantificare l’aumento di temperatura portato da questo processo.
Come ogni problema fisico, dobbiamo modellizzare la situazione rendendola ideale in modo tale da poter fare conti esatti:
Ipotizzeremo che non si formi condensa sulle superfici finché l’aria non sarà satura. Solo a questo punto il vapore sfrutterà le pareti e i suoi nuclei di condensazione (quali polvere) per tornare allo stato liquido. Inoltre sarà la massa di vapore saturo che faremo condensare (quindi idealmente l’umidità relativa della stanza si porta allo 0%,ossia rimane solo aria secca) e nulla di più. Assumiamo anche che dalla stanza non vi siano perdite di calore (porte e finestre ben fatte). Alla fine dell’articolo vediamo come queste ipotesi possano riprodurre la realtà più o meno fedelmente.
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