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Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Burian » mercoledì 26 novembre 2014, 1:50

Albertone ha scritto:Completamente d'accordo. Basti guardare il mio caso: con il "maxi-sensore" La Crosse, basta un leggero stop del vento nelle ore assolate e la massima vola. Cosa che non succede con i sensori Davis ed Oregon, molto più piccoli e quindi meno reattivi alle "impennate". In poche parole, lo schermo Davis va benissimo per determinati sensori, non certo per i La Crosse. Ma è pur vero che occorre standardizzazione ed allora, come dice il buon Clavèro, o tutti usano lo stesso tipo di stazione, o non se ne esce più! ;)


In che senso, Alberto, il grosso sensore lacrosse è reattivo alle impennate di temperatura? Cioè intendi che il fatto che sia un grosso sensore lo fa riscaldare di più e lo schermo solare non riesce a dissipare il calore all'interno della camera d'aria nei momenti di cala di vento?

Non saprei sai, dovrei ragionarci sù perchè mi lascia perplesso questa cosa. Puo' darsi che ci siano altre cause dell'impennata delle temperature...o forse ho capito/interpretato male?

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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Burian » mercoledì 26 novembre 2014, 2:15

clavero ha scritto:è completamente inutile avere passivi davis se le stazioni sono diverse. Non è che lo schermo davis migliora la temperatura di una stazione o la rende più affidabile, questa cosa la dice chi non ha fatto mai dei test di confronto...uno schermo solare autocostruito fa lo stesso sporco lavoro, ed inoltre si ha il vantaggio di modificarlo in base alle esigenze.

a mio modo di vedere conta molto di più dove viene messo lo schermo (sempre se fatto bene ovviamente).......inutile avere uno schermo davis e pensare che tutto sia risolto, magari!!...se poi lo schermo lo metti in una posizione errata il danno sarà maggiore


1) Ma infatti uno schermo passivo davis, così come un'autocostruito, non "migliorano" la temperatura di un sensore se questo ha un difetto strumentale alla nascita. Su questo sono d'accordo.
Lo schermo solare autocostruito fa lo stesso lavoro dello schermo davis se però è costruito bene alla regola dell'arte.
L'unico vero vantaggio dell'autocostruito rispetto al Davis è che si puo' creare un "alloggio" su misura per qualsiasi sensore da schermare ma ha lo svantaggio che essendo artigianale non garantisce uno standard di qualità.

2)Certo, conta moltissimo l'ubicazione di una stazione meteo schermata. Se uno mette la stazione meteo schermata ad esempio su un tetto a 50 cm dalle tegole conta poco che sia schermata da un davis o da un autocostruito, darà temperature sballate. Va male il davis ma va male anche l'autocostruito. :D

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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Olim » mercoledì 26 novembre 2014, 9:13

D'accordo con l'ultimo messaggio di Andrea (Burian).

Io andrei per gradi (cerco di andare per punti perché il discorso non è semplice):

1- La postazione della stazione è la prima (primissima cosa). Qualsiasi buona rete, compresa la nostra, controlla infatti con molta cura le caratteristiche di una postazione per accettare o non accettare una stazione. Questo quindi è proprio il presupposto.

2- L'ideale sarebbe avere tutte stazioni identiche di alta qualità con stessa schermatura di qualità standard. Purtroppo per ragioni di spesa economica non è possibile (giustamente molti utenti non si possono permettere o semplicemente non vogliono- cosa del tutto legittima- spendere un fracco di soldi per una Pro2) e di conseguenza siamo costretti a fare i conti con stazioni eterogenee. Si possono mettere limiti all'accettabilità di alcune stazioni particolarmente poco qualificate (si è parlato stesso della scarsa affidabilità della De Agosti ad esempio),ma si deve fare i conti con l'eterogeneità delle marche

3- Purtroppo, anche a parità di stazione (stessa marca) come ben diceva Andrea ci sono errore strumentali fisiologici anche pesanti che possiamo controllare solo con opportuni esperimenti (e comunque, anche gli esperimenti sono parziali e non del tutto risolutivi, sebbene secondo me importantissimi). Due Pro2 potrebbero avere una differenza fino ad 1° :o :o vi renderte conto? Un botto!!! Basta che una sovrastimi di 0,5° e l'altro sottostimi di 0,5° ed il gioco è fatto. E' un caso estremo, ma può accadere. Sicuramente saranno molto frequenti differenze tra due Pro2 dell'ordine di 0,4°/0,7° ...molto frequenti purtroppo.

4- Ed ora veniamo allo schermo. Sono straconvinto che gli autocostruiti possono essere eccellenti (anche molto migliori di un Davis se fatti con grande cura e capacità). Il problema è che non è assolutamente possibile controllarli tutti in una rete vasta come è e si propone sempre più di essere la nostra. Per valutare la qualità di uno schermo ragazzi non basta una foto purtroppo. Serve un lavoro folle che non sempre è fattibile. Ora, io posso anche fidarmi di una singola persona o di due o di tre, ma se passa il principio per cui l'autocostruito va comunque bene, allora chiunque sarebbe giustamente legittimato ad utilizzarlo ai fini della rete e a quel punto la situazione sfugge dal controllo. Si potrebbe obiettare che per verificare se va bene basta effettuare un monitoraggio costante della x stazione. Ma se uno non conosce il microclima locale, come fa a capire se sballa o meno.

CONCLUSIONI (tipo temino delle medie :lol: :lol: :lol: )

- E' chiaro che una rete sarà sempre molto imperfetta. E' chiaro che i confronti saranno sempre molto viziati anzi viziatissimi dagli errori strumentali (dovuti NON SOLO al fatto che le stazioni sono diverse, ma al fatto che ogni stazione anche se della stessa marca è un pezzo UNICO e irripetibile che ha un PROPRIO errore strumentale).
Quindi nessuno può puntare alla perfezione. Tuttavia si cerca di minimizzare i danni dovuti ad un eccesso di divergenze. L'omogeneità dello schermo va esattamente in questa direzione (NON CERTO RAGGIUNGERE L'OTTIMO, ma MINIMIZZARE I DANNI).
Sarebbe meglio avere stazioni della stessa marca? Sì, certo,ma non possiamo permettercelo.
Sarebbe meglio fare tutti l'esperimento del ghiaccio fuso? Sì certo, ma è molto difficile stare dietro ad una vasta platea di utenti e soprattutto verificare se lo stanno facendo correttamente.
L'unica cosa che realisticamente possiamo fare è almeno prevedere un'omogeneità di schermo. Lo si può fare con relativa semplicità e (SOPRATTUTTO) con una spesa modesta se si procede con acquisti collettivi (cosa che abbiamo qui proposto)!! Minimizzare le spese per gli utenti e gli appassionanti secondo me è sempre un obiettivo prioritario. C'è crisi e non tutti possono permettersi spese grosse!!! Quindi viva l'acquisto collettivo dei Davis!

Sul problema della Lacrosse onestamente non mi esprimo perché è una stazione che non conosco. Dovremmo valutare la bene la questione secondo me. Mi piacerebbe entrarvi bene nel merito. Se si dovesse constatare che realmente lo schermo DAVIS è così problematico per le LACROSSE, allora occorrerebbe pensare a qualche soluzione. Ma siamo sicuri che sia così poco compatibile??

Sul resto rimane quanto ho detto invece.
Lorenzo Dorato, alias Olim
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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Lacustre » mercoledì 26 novembre 2014, 9:34

Albertone ha scritto:Completamente d'accordo. Basti guardare il mio caso: con il "maxi-sensore" La Crosse, basta un leggero stop del vento nelle ore assolate e la massima vola. Cosa che non succede con i sensori Davis ed Oregon, molto più piccoli e quindi meno reattivi alle "impennate". In poche parole, lo schermo Davis va benissimo per determinati sensori, non certo per i La Crosse. Ma è pur vero che occorre standardizzazione ed allora, come dice il buon Clavèro, o tutti usano lo stesso tipo di stazione, o non se ne esce più! ;)

Hai fatto dei test per confermarlo? Potrebbe essere il clima della tua zona?
Perché onestamente, in 8 anni di rilevazioni con lo schermo Davis, non mi è mai capitata questa cosa (l'ho anche scritto nei messaggi precedenti). Inoltre, il termo La Crosse credo sia uno dei più reattivi al cambio della temperatura, con il termo Irox c'è un abisso (per quello che ho potuto constatare).
Potrebbero essere altri i fattori, non credo proprio sia quello il problema ma forse il tipo di installazione.
OT: anche su mio invito, Alberto ha provveduto a cablare la stazione e infatti i problemi che segnalava sono quasi scomparsi, a parte le "raffiche fantasma" dovute probabilmente alla non messa a terra del pc. Anche delfry aveva questo problema e lo ha risolto, appunto, con la messa a terra. Tienici aggiornati. ;)

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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Delfry » mercoledì 26 novembre 2014, 10:56

Non ho ne l'esperienza ne la competenza tecnica per rispondere precisamente alle domande e all'interessante articolo di Riccardo.

Concordo sul fatto che tra 10 anni sarebbe carino avere stazioni più omogenee.

Concordo sul fatto che al momento, l'unico modo per limitare i danni è una standardizzazione del poco che possiamo standardizzare, ossia lo schermo.

Anche io quando leggevo all'inizio pensavo tra me e me che 2 stazioni identiche possono avere comunque l'errore di 0,5° ( o anche più) se installate nella stessa mattonella, la precisione quindi è sempre relativa.

Per quanto riguarda il sensore lacrosse dentro allo schermo, una volta inserito correttamente, con vari accorgimenti a mio avviso si comporta discretamente, discretamente bene.

Per essere no profit, uno schermo davis ( attivo o passivo) più una stazione opportuna è un grande successo. . .

Se pensate ad esempio alla stazione IDROGRAFICO del paglia, idrometro e pluviometro messi a picco sul ponte, dove appena sotto scorre il fiume. . .perfetto mi sta anche bene. . . .Ma c'è anche il termometro. . .

Facciamo l'esempio di qualche giorno fa, aquesio a 340 slm minima 0,8°
Idrografico a 220 slm 0,9° . . . .bhe mi sarei aspettato almeno 0,4° o giù di lì

Ma sotto ci scorrevano 2 metri d'acqua durante la notte, che dite avrà influito? ( secondo me sì!)

Se era su fondo erboso, che minima avrebbe fatto?

Il discorso è che è inefficiente il pubblico ( e questa è molto molto molto minima rispetto a tante altre), figuriamoci se un gruppo di appassionati non puo avere delle tolleranze, cercando sempre di limitarle ovviamente. . . .

E' sempre un piacere confrontarsi insieme, civilmente su questi temi. . . ;)
Francesco Del Francia, per gli amici Delfry.

Amante dei fenomeni temporaleschi in ogni sua forma, sicuramente il temporale nevoso è il non-plus-ultra della sua filosofia meteofila.

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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Sottozero » mercoledì 26 novembre 2014, 18:08

Mi fa piacere che nei loro interventi sia Olim sia Delfry abbiano centrato e quindi confermato il nocciolo della mia visione sul tema: la standardizzione della schermatura con un passivo DAVIS intesa non come bocciatura a priori di un autocostrito ma come esigenza per diminuire il "monte divergenze" causato dalle differenze tra le strumentazioni e tra i tipi di installazione.
E' una lettura delle cose che preserva anche la stessa validità statistica dei dati, la quale presuppone a livello teorico quel concetto/astrazione della massima standardizzazione tra le unità di rilevamento, che se non può essere raggiunta può comunque essere avvicinata il più possibile.
Riccardo Felli alias Sottozero
Ronciglione Centro, Italy - Davis Vantage PRO 2 + Oregon WMR 88 + Cam CANON
Su di me: Stagionofilo, non disprezzo le stravaganze; appassionato della statistica meteo e amante dei record
La mia fissa? Un ventello dicembrino!

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Re: Passivo DAVIS vs. Autocostruito: dite la vostra!

Messaggio da Burian » sabato 29 novembre 2014, 1:39

Il messaggio di Lorenzo che è seguito ai miei e poi i successivi messaggi di Riccardo e Francesco hanno ormai fatto capire implicitamente, quali sono i principi e quali sono i paletti e/o regole che stanno dietro alla nostra rete meteo.

Siamo partiti col parlare degli schermi Davis e autocostruiti per capire quali siano i pregi o difetti di ognuno e siamo arrivati a parlare della rete meteo perchè evidentemente c'era bisogno di chiarire qualcosa all'utenza sulla visione generale che abbiamo delle rete e del suo sviluppo futuro.

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