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Come misuriamo e compariamo le temperature ad 850Hpa?

Uno sguardo ai fenomeni meteorologici
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Come misuriamo e compariamo le temperature ad 850Hpa?

Messaggio da Olim » mercoledì 4 gennaio 2017, 8:19

Visti i frequenti riferimenti fatti in questi giorni sull'effettiva entità del freddo in arrivo in quota, vorrei spendere alcune parole sul metodo migliore per misurare (o meglio stimare) le temperature in libera atmosfera che si verificano durante gli eventi che più ci appassionano (freddi caldi o miti che siano).

Abbiamo quattro possibilità per individuare un'isoterma sul nostro territorio

1- Seguire il Gm su macroscala e immaginare in modo abbastanza approssimativo quale isoterma esattamente sta colpendo il nostro microterritorio. Come sappiamo le isoterme vanno di 2 gradi in 2 gradi quindi l'isoterma dispari la possiamo solo immaginare nella sua collocazione.
2- Seguire il Gm nel dettaglio nazionale che in genere offre isoterme di grado in grado. E' disponibile sia su meteociel che su mappe meteogiornale ed è fatto molto bene
3- Seguire i Lam, che in genere differiscono abbastanza dal Gm dettaglio nazionale, perché vedono dettagli aggiuntivi.
4- Vedere i radiosondaggi. Si tratta del modo più interessante, ma ahinoi limitato a pochissime stazioni di radiosondaggio che non ci aiutano molto. Per Roma c'è la celebre pratica di Roma, per Viterbo e il viterbese purtroppo la più vicina è sempre la troppo distante Pratica di Roma (quindi non molto probante).

Il vantaggio del primo metodo è solo la comparabilità con situazioni del passato estrapolabili in archivio. L'archivio mappe è disponibile solo a scala europea. Lo svantaggio è l'approssimazione.In tal caso possiamo solo immaginare quale isoterma passi esattamente sul nostro territorio. Se ad esempio la -10 tocca l'isola d'Elba e la -12° ci sembra a metà appennino è quasi certo che avremmo una -11° piena su Viterbo.
Il secondo metodo è molto più accurato perché mostra con molta più esattezza le isoterme e le sfalsa di grado in grado. Lo svantaggio è la minor comparabilità con situazione passate
Il terzo metodo a mio avviso è il migliore per accuratezza. Ho più volte provato che specie i Lam di forte dettaglio a pochissime ore dall'evento sono molto precisi con le temperature (molto meno con le precipitazioni ovviamente). Quindi forse un Lam 3km a 6h ci dà la temperatura quasi esatta che avremo a 850Hpa sulla nostra testa.
Il quarto metodo purtroppo difetta di varietà territoriale in modo troppo forte, ma ha dalla sua il vantaggio fortissimo della perfezione di misurazione (non è più una stima, ma è l'aria reale) e la perfetta comparabilità storica.

Concludendo ritengo che da quando ci sono i Lam per sapere che isoterma transiti sulla nostra testa (a meno che non si viva nei pressi di un radiosondaggio) conviene di gran lunga usare questi ultimi e se possibile (come sto in parte facendo io) crearsi un archivio Lam delle isoterme più interessanti per favorire nel tempo la comparabilità storica. Ovviamente occorre prendere le carte a massimo 6h (meglio 3h) dall'evento.
Lorenzo Dorato, alias Olim
Stagionofilo puro con preferenza viscerale per l'inverno, il freddo e la neve. Amante di ogni fenomeno, dalla pioggia copiosa al caldo intenso, dalla limpida tramontana alla nebbia novembrina, dai temporali al vento burrascoso.

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Re: Come misuriamo e compariamo le temperature ad 850Hpa?

Messaggio da Burian » sabato 7 gennaio 2017, 1:47

Interessante l'argomento non solo in questo frangente di gran freddo ma anche in generale per capire come si comparano le temperature a 850 hpa per poter classificare la potenza di un'irruzione fredda alla quota di 850 hpa. E' un argomento da sviluppare con calma appena passato questo periodo in cui siamo tutti presi dal freddo e dalla neve e quindi ha una natura molto didattica per noi e anche per qualsiasi altro utente meteoappassionato.


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