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Inverno 2023/2024, nuove frustrazioni in arrivo?

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Inverno 2023/2024, nuove frustrazioni in arrivo?

Messaggio da Ghiaccio96 » giovedì 7 settembre 2023, 15:43

è il 7 di Settembre, da sempre in Autunno diventiamo dei longer sperando e sognando un inverno nevoso.

Parliamo subito di cose serie: ci sono segnali concreti che la stagione in arrivo possa essere lungamente dinamica. Infatti le proiezioni di ECMWF che trovate al sito ecmwf.int danno una NAO nettamente negativa a gennaio e leggermente negativa a febbraio, mentre dicembre sarebbe neutra. La media trimestrale viene chiaramente negativa.
è interessante perchè a parte i valori riportati, dato che la realtà è sempre diversa, ecmwf ha la capacità di dare con buona correttezza l'informazione più grossolana possibile: vortice polare forte o debole. Per esempio nei due inverni precedenti ecmwf dava un chiaro segnale di nao positiva specie nella seconda parte dell'inverno, a febbraio. Ormai li conosciamo questi inverni con siccità e anticiclone, se ecmwf vedeva un indice generalmente positivo c'era da aspettarselo che sarebbe finita in quel modo.

Quest'anno la proiezione ha un sapore diverso da quella degli anni passati, quindi ritengo probabile che possano esserci molte più settimane dinamiche quest'anno.

ecmwf fa proiezioni anche di mappe come quelle delle anomalie di pressione al suolo. Anomalie ampiamente positive nel trimestre dicembre-febbraio vengono viste su groenlandia, islanda e davanti terranova. Tipico della nao negativa e di un vortice polare debole.

Ho visto postare su facebook anche mappe della pressione al suolo più nello specifico per l'Europa e per il trimestre gennaio-marzo, e continuano a vedere anomalie negative più strettamente sul mediterraneo e balcani.

Quest'ultima carta era quella davvero interessante ma anche quella alla quale non do un minimo di fiducia, perchè avere anomalie negative sul centro-sud italia e balcani di pressione al suolo sappiamo che si traduce a 500 hpa nella discesa di masse d'aria artica verso le Alpi, e questo permette ciclogenesi tirreniche con nevicate.

La media trimestrale di pressione al suolo dicembre-febbraio sempre da NAO negativa dava invece una cintura di anomalie negative di pressione al suolo dalle azzorre verso l'europa centrale passando per il centro nord italia, questo invece è un chiaro segnale di forte flusso atlantico basso con tanto maltempo ma anche temperature molto elevate. Il fatto che escludendo dicembre e includendo marzo si vada ad abbassare di latitudine la cintura depressionaria sembra suggerire, a seguito di un vortice polare già molto debole in partenza come accaduto negli ultimi due inverni, una ripresa delle velocità zonali e un rinforzo dunque del vortice polare come avvenuto negli anni passati, con gli anticicloni polari verso febbraio a portarsi dalla groenlandia più a ridosso dell'europa. Questo spiegherebbe la NAO vista in rialzo a febbraio seppur non positiva. Ma anche l'EA le cui proiezioni passando dalla positività in dicembre alla negatività in febbraio.

Una stagione dinamica, ma calda all'inizio e fredda alla fine.

Il mio scetticismo riguarda proprio il finale, non per essere di parte, ma perchè sulla NAO negativa ci sono alcuni discorsi da fare.

Infatti è chiaro dalle proiezioni di ECMWF che la NAO negativa prevista, quindi pressioni più alte nella zona della Groenlandia, siano dovute all'El nino. Sugli USA il segnale è molto forte, e le proiezioni danno probabilità massima di pressione sotto la media su america latina, america centrale e fino alla california. Questa situazione favorisce lo svuotamento delle vorticità canadesi, perchè el nino rinforza la corrente a getto subtropicale dalla california verso gli USA nordorientali, a livello sinottico questo si traduce in insistenti saccature dall'Alaska verso la california e aria calda richiamata sugli USA orientali e artico canadese orientale dove di conseguenza la pressione è generalmente più alta sia al suolo che in quota.

Fino a qui parliamo di cose altamente probabili. Già questa situazione favorisce una NAO negativa. Il problema è dopo. Infatti come al solito la correlazione con l'Europa si perde e gli ultimi due dicembri ce lo hanno dimostrato: NAO negativa= freddo artico è il collegamento più sbagliato possibile da fare.

Infatti il freddo sul mediterraneo è particolarmente sensibile all'esatto posizionamento degli anticicloni groenlandesi. Per avere il gelo veicolato verso le Alpi, è necessario che gli anticicloni si posizionino sulla zona dell'Islanda, quindi a est della Groenlandia o dalla metà est della groenlandia in poi.
Viceversa, come successo negli ultimi due dicembri specie attorno a Natale, se l'anticiclone migra sul Labrador, quindi ovest Groenlandia, il flusso atlantico prende grande forza e perturbazioni calde invadono l'Europa occidentale, con forte maltempo molto mite ma tra Italia e Balcani persino rimonte subtropicali, quindi il male assoluto con sole e caldo anomalo.

Stiamo ormai assistendo alla scomparsa della prima delle due situazioni sopra descritte in favore della seconda in quelle poche occasioni di vortice polare debole che abbiamo avuto. La formazione dell'anticiclone sul Labrador avviene tramite rottura d'onda ciclonica di un'onda di Rossby della corrente a getto. In sostanza, quando il getto oscilla e si forma un promontorio/saccatura, il vortice della saccatura prende talmente tanto vigore che va in cut off e trasporta l'aria calda sul suo bordo destro e settentrionale. Poichè tipicamente questo tipo di rottura d'onda avviene davanti terranova per la presenza della depressione d'Islanda, in atlantico si producono profonde depressioni che appunto spazzano l'Europa con un flusso caldo e piovoso e l'anticiclone groenlandese si forma a nord di tali vortici, sulla groenlandia centro-occidentale per migrare poi verso il labrador e l'artico canadese.

Delle proiezioni di ECMWF tralascerei ogni minimo dettaglio perchè possono prendere cantonate paurose. Portiamo a casa la possibilità di avere un vortice polare spesso disturbato con anticicloni groenlandesi ma ciò appunto può significare sia un inverno molto piovoso caldo (e perchè no, anche qualche ondata di calore fuori stagione) sia un inverno meno piovoso ma "nevoso". E se le proeizioni di ecmwf vedono una virata verso questo scenario a febbraio, io sono scettico proprio su quello perchè appunto c'è un chiaro trend alla sparizione di una NAO negativa più europea. E ci sono dei validi motivi per cui ciò possa accadere:

Il primo diretto è il riscaldamento globale, infatti l'aumento delle temperature dell'aria e dell'acqua di tutti gli oceani porta ad un aumento di vapore, tra l'altro pericoloso per il riscaldamento globale stesso, che da man forte alle depressioni atlantiche. Aiuta talmente tanto il loro approfondimento, che a marzo scorso (mese con NAO ampiamente negativa) ho perso il conto di vortici atlantici passati a cuore caldo, tipico delle tempeste tropicali che a una certa cominciano a girare come delle trottole impazzite in preda alla condensazione di grandi quantità di vapore , con precipitazioni violente annesse. La rotazione intensa poi delle masse d'aria attorno al vortice ne produce il cut-off, tagliando l'alimentazione fredda e il vortice da baroclino diventa barotropico. In un vortice barotropico non esiste avvezione fredda ne calda, quindi la NAO è andata in negativo perchè una cellula polare si è isolata sulla groenlandia, alimentata dall'avvezione calda spinta dal vortice prima che diventasse barotropico, ma anche il vortice atlantico si è isolato e non trasporta più freddo, non ci sono discese artiche, non ci sono scambi meridiani.

Il secondo indiretto è sempre il riscaldamento globale, ma questo secondo motivo è una mia deduzione: infatti se fate la media delel anomalie di temperatura su un certo dominio in cui fate avvenire una rottura d'onda ciclonica, all'interno del vortice andrà isolandosi la sacca molto fredda e concentrata, mentre tutto intorno ci sono richiami caldi. Se si fa un bilancio, penso che lo spot freddo non sia in grado di controbilanciare l'ambiente esterno più caldo e l'anomalia media sul dominio è positiva, testimone di un aumento medio che avviene "globalmente" sul dominio. Per questo in condizioni di riscaldamento globale, poichè il bilancio delle anomalie alla fine deve essere positivo, mi sembra nettamente favorita una rottura d'onda ciclonica e quindi questo spiegherebbe un aumento delle ciclogenesi atlantiche.
Questo secondo motivo spiega molte più cose in effetti, ad esempio basta che si vada temporaneamente in una condizione di raffreddamento globale e le rotture d'onda diventerebbero tendenzialmente anticicloniche, e il ragionamento funziona all'opposto che nel caso di rottura ciclonica. Poichè l'anticiclone groenlandese orientale, quindi sbilanciato verso Islanda e Mar di Norvegia, è sempre frutto di una rottura d'onda anticiclonica ed è quello che veicola meglio in assoluto il gelo artico verso il mediterraneo, una sua maggior presenza induce una condizione rigida per l'europa occidentale e questo spiega il gran freddo dell'europa durante la PEG, nonchè la recrudescenza degli inverni negli anni 40-60 ma anche le recenti anomalie medie annuali insistentemente negative davanti terranova

Alla luce di tutto ciò, poichè le temperature globali da luglio stanno salendo vertiginosamente, mi sembra un volersi prendere in giro non voler credere che quando la NAO scenderà in negativo l'anticiclone Groenlandese non migrerà verso il labrador, lasciando ampio spazio alle depressioni atlantiche col famoso "tutto in oceano". un gennaio mascherato da novembre. Se dovesse attenuarsi la febbre globale nella seconda parte dell'inverno, allora si potrei aspettarmi anticicloni groenlandesi più verso l'Islanda in Febbraio. Magari sta sfogando ora e la situazione globale tornerà "sotto controllo"?

Vedremo. Poi se vi accontentate anche solo della pioggia ormai, anche se fino a 2500 metri, allora sembra che possiate dormire sonni tranquilli :lol: :lol: :lol: :17: in queste situazioni si dovrebbe dire abbandonare la nave, peccato che non ci siano abbastanza scialuppe ne altri approdi nell'universo pronti ad ospitarci :season_84:
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Re: Inverno 2023/2024, nuove frustrazioni in arrivo?

Messaggio da Olim » venerdì 8 settembre 2023, 0:36

Eccellente post, bravo!
La prima parte è molto chiara e la condivido in pieno. Anche la seconda in cui argomenti i nessi tra riscaldamento globale e insistenza di configurazioni a noi sfavorevoli. Meno chiara a mio avviso (ma mi prefiggo di leggerla con più calma e attenzione) la terza parte, ovvero la seconda argomentazione sulla rottura d'onda ciclonica.
Comunque i rischi di un inverno mix atlantico + subtropicale in regime di Nino sono altini. Ci sono però molte eccezioni, ma purtroppo legate ad un'altra era climatica ben prima cioé del forte aumento di temperature occorso negli ultimi 10-15 anni.
Staremo a vedere cosa ci aspetta quest'anno. Riuscisse anche soltanto a fare un periodo freddo e nevoso (anche breve) già sarebbe un miracolo.
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Re: Inverno 2023/2024, nuove frustrazioni in arrivo?

Messaggio da Ghiaccio96 » venerdì 8 settembre 2023, 15:35

Poi sempre per parlare di fatti, quindi di tendenze climatiche, è sotto gli occhi di tutti la diminuzione della nevosità del lazio testimoniata soprattutto dai dati di Roma del collegio romano. Ora, se è pur vero che la neve a Roma sparirà quasi del tutto in futuro (siamo realisti, i dati e la situazione portano a questa conclusione), questo avverrà comunque con una certa gradualità. Roma ha già perso tantissimo in realtà e secondo me siamo arrivati al dunque per la capitale, però con 3 eventi nel decennio precedente penso che ci siano possibilità di un altro evento se non in questo decennio almeno nel prossimo.

La neve a Roma nel mese di Marzo poi è già defunta. Non capita più da oltre 40 anni tipo. Nel mese di Dicembre forse anche peggio, una sporadica apparizione nel 2010 e poi credo si debba tornare indietro di almeno 60 anni
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Re: Inverno 2023/2024, nuove frustrazioni in arrivo?

Messaggio da Ghiaccio96 » venerdì 8 settembre 2023, 15:48

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i puntini rossi indicano quello che è poi stato effettivamente misurato della NAO, l'errore è grande come potete vedere, ma quantomeno azzeccano il trend, per questo penso proprio che la nuova stagione sarà diversa dalle precedenti. E questo comunque torna pure un po' col trend di discesa dell'indice, dopo l'apice raggiunto nel primo trimestre del 2015, ricordo che sto parlando di ciclicità naturale della NAO che non è scomparsa col riscaldamento globale.
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